Fase 2, riapertura attività: task force studia su aperture differenziate per regione dal 18 maggio. “Misure diversificate per territori per non continuare a penalizzare settori che altrimenti aprirebbero a giugno”

Sono molte le richieste che arrivano dalle Regioni per una riapertura delle attività e quindi di fatto per una accelerazione dell’avvio della Fase 2, ma Conte, per ora resiste. Luca Zaia, presidente del Veneto, ha annunciato “non escludo altre ordinanze”, così come Michele Emiliano, presidente della Puglia, ha autorizzato gli spostamenti regionali per la pesca amatoriale, la riparazione da diporto e la manutenzione delle seconde case. Il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha lamentato “non possiamo continuare a tenere chiuso il Paese” e lo stesso ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha annunciato che dal 18 maggio ci potrebbero essere riaperture su base regionale, valutando le varie situazioni territoriali dove il virus ha colpito di più e dove la curva epidemiologica è molto bassa. Un piano di ripartenze differenziate sembra essere infatti allo studio della task force di Colao. Verranno analizzati giorno per giorno l’evoluzione dei contagi per ciascuna regione e per la prossima scadenza del 18 maggio ci dovrebbe essere una nuova serie di misure, questa volta diversificate per territori per non continuare a penalizzare settori, come ad esempio, bar, ristoranti, ma anche parrucchieri ed estetisti, che altrimenti dovrebbero seguire il piano nazionale e riaprire il 1° giugno. La task force guidata da Vittorio Colao analizzerà quindi la situazione epidemiologica delle singole regioni, l’adeguatezza del sistema sanitario locale e la disponibilità dei dispositivi di protezione personale. Se le singole situazioni lo permetteranno, si potrebbe quindi dare il via a riaperture differenziate per regioni, con inevitabile chiusura dei confini dei singoli territori ed un lockdown regionale. Possibile anche la creazione di aree formate da più regioni, dove l’indice di contagio è più basso per garantire una maggiore mobilità alla popolazione. Si andrà avanti così per altri 15 giorni fino ad arrivare al 1° giugno, data in cui Conte ha già annunciato ci saranno nuove aperture a livello nazionale. lp/AGIMEG