Fase 2: Emilia-Romagna si avvia verso la ripartenza con un piano di investimenti da quasi 14 miliardi di euro

Investimenti per quasi 14 miliardi di euro da qui al 2022, in larga parte fondi pubblici ai quali si aggiungono cofinanziamenti privati. Con opere e interventi cantierabili subito o entro quest’anno per quasi 6 miliardi. L’Emilia-Romagna è pronta e guarda alla ripartenza sapendo di poter contare su una massiccia iniezione di risorse attraverso la leva pubblica, fondamentale per la politica industriale anticiclica che sarà necessaria dopo il lockdown causato dalla pandemia. Adesso e quando le attività economiche e i servizi, in ogni comparto, potranno riprendere a pieno. Per quanto riguarda il 2020, sono cinque i filoni dove si concentra in particolare l’azione regionale: salute, scuola, mobilità, imprese, ambiente e territorio, con il capitolo ricostruzione post sisma. Oltre a turismo, cultura, casa, sport, digitale e big data. Nello specifico, supera il miliardo e mezzo di euro l’investimento regionale per sostenere le imprese.

Aumentare gratuitamente la metratura massima di suolo pubblico ad oggi concesso all’attività di ristorazione e bar per mantenere il rapporto tra posti a sedere e spazi a disposizione in totale sicurezza. E’ la proposta che arriva, tramite interrogazione alla Giunta, da Giulia Gibertoni (M5s). Ha chiesto infatti all’esecutivo regionale “se non si ritenga opportuno confrontarsi su questi temi con l’associazione nazionale dei Comuni dell’Emilia-Romagna e con i sindaci dei Comuni del territorio regionale per aumentare gratuitamente la metratura massima di suolo pubblico ad oggi concesso all’attività di ristorazione e bar, al fine di mantenere il rapporto tra posti a sedere e spazi a disposizione in totale sicurezza, trovando soluzioni, anche con finanziamenti regionali, all’esenzione da tassazione e imposte degli enti locali per le suddette attività, da non considerarsi come un mero posticipo del pagamento, in particolare per spazi di suolo pubblico non occupati, ma come abbattimento totale di tali imposte e tasse per tutto il 2020, in modo da rappresentare un vero e proprio fondo di sostegno economico che sopperisca ai mancati incassi”. cdn/AGIMEG