Il Tar Campania conferma la chiusura di una sala slot e bingo per un periodo di 60 giorni che il Comune di Napoli aveva disposto dopo aver accertato la violazione delle fasce orarie. La sala ha in primo luogo provato a sostenere che il provvedimento di chiusura fosse stato adottato da un soggetto sprovvisto dei poteri necessari: avrebbe infatti dovuto emetterlo il Questore, invece era stato disposto da un Dirigente del Comune peraltro “in assenza di delega espressa del Sindaco”. Per il Collegio tuttavia questa sanzione è “un atto di gestione dell’attività”, e quindi può essere adottata dal Dirigente “secondo l’ordinario criterio di attribuzione agli uffici comunali”. La sala ha anche cercato di fare leva sulla sproporzione della chiusura – ben 60 giorni – visto che la violazione accertata era una sola e non c’era stata alcuna recidiva. Ma il Tar replica che l’amministrazione comunale “ha applicato alla lettera quanto previsto dalla normativa statale (art. 10 TULPS), nonché dal regolamento e dall’ordinanza (il regolamento comunale sul gioco del 2015 e l’ordinanza sindacale sulle fasce orarie del 2016, NdR)”. lp/AGIMEG