Le vincite dimenticate vanno allo Stato. “Nel momento in cui una vincita non viene riscossa, poiché è scaduto il termine, passa immediatamente nelle casse dello Stato. Il versamento è immediato. Questi soldi finiscono nel Bilancio dello Stato, che serve per sanità, istruzione, sicurezza, ecc. Le vincite complessive ammontano a circa 13 miliardi e mezzo, quelle non riscosse sono circa l’1,7%. Si tratta di una percentuale abbastanza elevata, ma una piccola parte rispetto all’ammontare delle vincite complessive”. E’ quanto ha detto nella puntata odierna di Unomattina, trasmissione di Rai 1 condotta da Roberto Poletti e Valentina Bisti, il direttore dei giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Roberto Fanelli. “Alcuni vincitori vogliono mantenere l’anonimato, si tratta di una strategia per le grandi vincite. Quando c’è l’estrazione milionaria se ne parla tanto nell’immediato, quando poi l’interesse viene un po’ meno si presenta il vincitore. I tempi per riscuotere le vincite sono diversi a seconda del tipo di gioco: 60 giorni per il Lotto, 90 giorni per il Superenalotto, 6 mesi per la Lotteria Italia e 45 giorni per i Gratta e Vinci, che partono da quando la lotteria viene dichiarata chiusa. Il 70% delle vincite non riscosse riguarda il Gratta e Vinci, perchè ci sono molte vincite piccole. Ma preciso, l’importo che viene riconsegnato in vincite del Gratta e Vinci al massimo è il 75%, quando ci accorgiamo che per effetto delle vincite non riscosse la percentuale di restituzione è più bassa di questo limite possiamo, nelle lotterie successive, prevedere un leggero aumento del pay out, per ristabilire l’equilibrio del gioco”, ha aggiunto. cdn/AGIMEG