Faelli (Ceo Eurobet) ad Agimeg: “Responsible gaming e sostenibilità le nostre priorità. Anacronistico il prelievo dello 0,5% sulle scommesse”. Il video

Andrea Faelli, Ceo di Eurobet, è una delle personalità presenti all’Ice di Londra 2023. Dai numeri record dello scorso anno di Eurobet alle novità per il 2023, passando per un nuovo modello di business sostenibile, tanti i temi toccati da Faelli in una intervista esclusiva rilasciata ad Agimeg.

Cosa ne pensa di questa fiera?

“Dopo gli anni del Covid finalmente è presente tanta gente e ho visto molti prodotti innovativi e interessanti”.

Come è stato il 2022 di Eurobet e quali gli obiettivi per il 2023?

“Siamo molto soddisfatti per i risultati ottenuti lo scorso anno, ma non ci culliamo sugli allori perché c’è sempre da migliorarsi. Per il 2023 c’è grande fiducia, ci sono molti progetti che dovrebbero vedere la luce entro quest’anno. Sia sul sito sia sulle app, ma anche sulla parte di responsible gaming. Già un anno fa abbiamo sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale che consentiva di intercettare i comportamenti anomali dei giocatori e quindi anche per quest’anno vogliamo proseguire su questa strada implementando questo sistema sui nostri canali di offerta, mettendo al centro l’attenzione per il giocatore ed evitare che venga meno la parte sana del gioco”.

Si conferma quindi la vostra grande attenzione verso il giocatore?

“La parola chiave per noi è sostenibilità. Avere un business sostenibile nel tempo è vitale al giorno d’oggi. Sostenibile significa che la gente deve divertirsi, essere contenta della propria esperienza di gioco”.

Sta per festeggiare 20 anni di impegno nel settore del gioco pubblico. Rimpiange il passato o vede il futuro con ottimismo?

“Sono contento di quello che è successo negli ultimi 20 anni il mondo del gioco si è evoluto, è migliorato e, senza essere frainteso, si è “pulito”. Sicuramente manca un’unità di comunicazione tra tutti gli attori del settore e purtroppo a livello sociale e politico la concezione è ancora negativa. Essendo invece un business in concessione, controllato e regolato, mi auspico un riordino del settore del gioco da parte del regolatore con una serie di regole che abbiano nel cliente e nel divertimento il focus”.

Che ne pensa del prelievo dello 0,5% sulle scommesse?

“E’ una decisione anacronistica, ci sono tanti modi per sostenere l’ambito sportivo ma non è questo il modo per farlo. E’ un metodo inefficace e contribuisce solamente a penalizzare il mercato del gioco”.

ff/AGIMEG