Il consiglio regionale dell’Emilia Romagna ha approvato l’Assestamento di bilancio per il 2023. Prima della discussione finale, il consigliere della Lega Michele Facci aveva proposto una serie di emendamenti riguardanti il gioco, tutti però respinti.
In particolare, il primo emendamento puntava a sostituire il distanziometro di cinquecento metri, calcolato “secondo il percorso pedonale più breve” con uno da trecento, “calcolato secondo il percorso pedonale più breve per i comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti ed inferiore a quattrocento metri per i comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti”.
Il secondo emendamento restringeva il campo degli istituti scolastici considerati luoghi sensibili: non più quelli “di ogni ordine e grado”, ma quelli “di istruzione secondarie e le università”. Per quanto riguarda il terzo emendamento, invece, l’obbiettivo era di sostituire all’interno dei luoghi sensibili “i luoghi di aggregazione giovanile e oratori” con “gli esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati e altre attività creditizie”.
Ancora, il quarto emendamento manteneva il divieto per i minori “di l’utilizzo di apparecchi e congegni meccanici ed elettromeccanici, attivabili con moneta, con gettone ovvero con altri strumenti elettronici di pagamento che distribuiscono tagliandi direttamente e immediatamente dopo la conclusione della partita (ticket redemption)”, ma “in assenza di genitore o altra persona esercitante la tutela, l’amministrazione o comunque la custodia, anche temporanea, dei minori stessi”.
Facci ha poi proposto un quinto emendamento in cui chiedeva di abolire i due commi della legge che prevedono che “la nuova costruzione e gli interventi edilizi di recupero delle sale da gioco, nonché il mutamento di destinazione d’uso, con o senza opere, da qualunque funzione a quella di sala da gioco, sono subordinati al rilascio del permesso di costruire, secondo quanto disposto dall’articolo 18 della legge regionale 30 luglio 2013, n. 15 (Semplificazione della disciplina edilizia). I termini istruttori di cui all’articolo 18, comma 4 della legge regionale n. 15 del 2013 sono raddoppiati” e che “le disposizioni di cui al comma 3 bis trovano altresì applicazione per i locali pubblici, aperti al pubblico e i circoli privati nonché per le attività commerciali e i pubblici esercizi, comunque denominati, che siano destinati alla raccolta di scommesse o che offrano servizi telematici di trasmissione dati anche al di fuori dai confini nazionali, finalizzati al gioco d’azzardo e alle scommesse”.
“Gli emendamenti respinti non sono una sorpresa, la regione ha da sempre questa posizione sulla materia del gioco. In realtà gli emendamenti sono sempre gli stessi che presentiamo perché ci teniamo molto, li presentiamo a ogni sessione di bilancio due volte l’anno. Sappiamo già che la posizione dei colleghi non cambia, ma vogliamo tutte le volte rimarcare gli argomenti”, il commento ad Agimeg di Michele Facci.
“Si tratta di una posizione eccessivamente severa della regione sul gioco e incoerente. Incoerente perché sul gioco ci sono leggende metropolitane, fake news, pregiudizi, ci sono battaglie non corrette, ci sono banalizzazioni, un approccio superficiale e noi cerchiamo nel nostro piccolo di portare l’attenzione sul tema. Abbiamo di fronte un muro, ma quantomeno vogliamo che se ne parli in modo giusto e corretto”, ha proseguito il consigliere della Lega in Emilia-Romagna.
“Speriamo di avere un giorno la possibilità almeno di impostare un discorso non ideologico, e questo avverrà probabilmente all’inizio del 2024 quando verrà discussa la clausola valutativa della legge sul gioco regionale. La discussione è triennale, era stata fatta nel 2021 e a gennaio del 2024 si ripropone. A quel punto avremo una rappresentazione puntuale di quelle che sono le statistiche regionali sul gioco e lì ci auguriamo di affrontare una discussione senza pregiudizi“.
Facci ha poi analizzato la questione della delega fiscale, in discussione al Senato in questi giorni e pronta a coinvolgere anche il gioco pubblico: “Spero che la delega fiscale faccia chiarezza, bisogna dare a ogni situazione il proprio valore. Non si possono comparare tutte le situazioni, non si può fare di tutta l’erba un fascio. Speriamo che la delega dia messaggi di chiarezza, anche a livello regionale. Certamente ci saranno regioni influenzate da posizioni ideologiche, però l’ottimismo c’è rispetto alla delega fiscale, almeno sul fatto che a livello nazionale ci possa essere un segnale diverso”.
“In Emilia Romagna, dove l’ideologia è forte in molti settori, sarà difficile, non mi faccio illusioni, ma la speranza che qualcosa possa cambiare c’è sempre, soprattutto nella mentalità e nell’approccio alla materia del gioco. Nella regione è tornato un po’ il clima da crociata contro il gioco, e questo non va bene, banalizza il problema”, ha concluso Facci.
lb/AGIMEG