Il bilancio di Enada Primavera, è molto positivo per il Comitato Donne in Gioco. “E’ doveroso da parte mia, ringraziare tutti coloro che ci sono venuti a trovare – ha dichiarato Antonia Campanella, presidente del Comitato Donne In Gioco – e ricordare che le innumerevoli attestazioni di stima ricevute durante i tre giorni in fiera ci incoraggiano a proseguire nel cammino intrapreso per la riqualificazione dell’intero Settore del Gioco Pubblico e, soprattutto, per la tutela e il riconoscimento del nostro lavoro”.
“Un conforto che è linfa per poter, specie nei momenti di sconforto, trovare la forza di continuare a lottare per ciò in cui crediamo, consce che lo è anche per tutti i lavoratori del settore. Momenti faticosi che ognuno di noi conosce bene, in special modo quando sente profondamente il peso morale delle proprie azioni e delle responsabilità assunte nei confronti di coloro che a noi si sono affidati.
Abbiamo chiesto a gran voce alle Istituzioni di riconoscere al comparto del Gioco quella dignità che gli appartiene, al di là degli stereotipi e dei facili pregiudizi. Un cammino arduo – ha proseguito Antonia Campanella – ma necessario che abbiamo cercato di intraprendere, con l’aiuto e sostegno di chi ci sta seguendo, collaborando ed interloquendo con tutte le associazioni di categoria e sollecitando quella unità che è sempre mancata nel nostro settore e che è stata causa e strumento di distruzione. Unità che abbiamo ricercato sicuramente con grande rispetto ma, anche, con caparbietà.
Ci pregiamo del fatto che il Comitato Donne in Gioco sia riuscito a parlare una nuova lingua: quella della semplicità, della trasparenza e della lealtà. Un gruppo di donne (e di uomini) che, senza presunzione, ha finalmente raccontato alla gente che chi opera nel settore del Gioco Pubblico non è diverso dagli altri lavoratori e, soprattutto, che, senza vergogna alcuna, anche le loro famiglie non lo sono.
I sacrifici, l’immenso dolore e lo sconforto che per mesi sono stati le costanti della nostra attività di protesta pacifica si dissolvono quando riceviamo attestati di stima e gratitudine. Donne in Gioco – conclude la Campanella – continuerà la propria attività grazie all’indispensabile supporto di chi crede in noi e lo farà con quel linguaggio, che è l’unico che conosce, diverso da quelli a cui, da tempo, siamo abituati: quello della libertà”. cdn/AGIMEG