Avv. Agnello: “In Italia nessuno riesce a individuare con assoluta certezza il confine tra gioco legale e illegale”

dai nostri inviati – “Chi conosce i confini tra gioco lecito e illecito? Non certo gli operatori o la stessa amministrazione. Come facciamo ad operare un sano discrimine tra lecito e illecito? L’imprenditore dei giochi oggi in Italia non sa cosa sia legale o meno. Non può saperlo”. Lo ha detto l’avv. Daniela Agnello, nel corso del convegno – organizzato da Agimeg – “Gara scommesse, “proibizionismo” comunale, divieto di pubblicità: in che direzione va il mercato italiano del gioco” che si sta svolgendo alla fiera Enada di Rimini. “Ho seguito i ctd Stanleybet per anni. La Cassazione ha stabilito che sono leciti e da dissequestrare. Tante risorse pubbliche e private sono state buttate per inutili cause. Altri ctd non hanno avuto lo stesso destino anche perché considerati vicini alla malavita… E il pvr? La legge dice una cosa, la prassi un altro. E come si comportano poi gli operatori sul territorio? C’è un silenzio dell’amministrazione che lascia pensare al “chi tace acconsente”. I verbali di contestazione proliferano senza la volontà di chiarire se possono proseguire con le varie attività. Nelle ultime sentenze dei giudici dicono che un computer accesso e una linea disponibile non comporta reato eppure la guardi di finanza interviene contro gli imprenditori. Ripeto… serve un progetto serio per il gioco”. cz/AGIMEG