Si è conclusa oggi a Rimini Fiera un’edizione di Enada Primavera (la 28esima) all’insegna dell’equilibrio fra le riflessioni riguardanti la produzione normativa – sempre più confusa e penalizzante per imprese, occupazione e indotto del mondo dei giochi – e la volontà del sistema di affermare la qualità del proprio operato. Enada Primavera ha restituito un’immagine importante della filiera del gioco che ha reagito mostrandosi compatta nel rivendicare l’ambito di legalità nel quale si muove, comunicando gli impegni concreti adottati anche per combattere i fenomeni di abuso, contrapponendo ai pregiudizi i contenuti in una fiera viva e spettacolare. Le aziende espositrici hanno testimoniato il valore della partecipazione ad Enada presentandosi con stand di forte ‘presenza scenica’, allestimenti spettacolari per dimensioni, design, innovazione, multimedialità. Organizzata da Rimini Fiera e Sapar con il supporto di Euromat, la Mostra Internazionale degli apparecchi da intrattenimento e da gioco è stata inaugurata lo scorso 16 marzo dai presidenti di Sapar e di Rimini Fiera, Raffaele Curcio e Lorenzo Cagnoni e ha visto la presenza di oltre 25.000 visitatori professionali, confermandosi appuntamento leader nell’Europa del Sud per gli operatori del gioco legale. Oltre ai quattro padiglioni dell’expo, con la presenza dei principali attori della filiera (concessionari, gestori, produttori, fornitori di tecnologie e servizi), la fiera è stata quindi l’occasione per affrontare i temi di stretta attualità nel corso dei convegni in programma. “Sul fronte espositivo – ha detto il presidente Cagnoni – Enada Primavera ha registrato l’incremento della partecipazione straniera, sia fra gli espositori sia fra i visitatori. In fiera tutti i principali players, dai concessionari alle imprese di servizio, propostisi con stand di grande pregio che hanno definito un ottimo impatto generale a favore dei visitatori”. Per il presidente Sapar, Raffaele Curcio “Da Enada Primavera il mondo del gioco legale ha comunicato con determinazione la sua identità, rivendicando anche il ruolo economico che ricopre. In particolare, dalla fiera il settore ha rilanciato in modo compatto la richiesta di essere interlocutore diretto delle valutazioni e delle iniziative legislative che lo regolano. Quanto sta accadendo – hanno detto a più voci i protagonisti del settore – sta minando una filiera composta da 5.000 imprese e 300mila addetti, che a fronte di una raccolta di oltre 84 miliardi di euro garantisce allo Stato introiti erariali per 11,5 miliardi di euro l’anno”. cdn/AGIMEG