Eurovision Song Contest: Emma Marrone favorita per la finale

Dopo due semifinali appassionanti e non prive di sorprese, si terrà domani a Copenaghen l’attesissima finale del 59° Eurovision Song Contest, durante la quale si fronteggeranno ben 26 Paesi: c’è da scommettere che i finalisti combatteranno fino all’ultimo per aggiudicarsi l’agognato premio. Per l’occasione, il bookmaker inglese di Stanleybet ha aggiornato i suoi pronostici alla luce dei risultati fin qui raggiunti.
Clamorosa la scalata della rappresentante dell’Italia sulla lavagna di Stanleybet: Emma Marrone si  impone infatti come la favorita nei pronostici dei bookie, che la offrono a 3.50. La canzone che porterà in gara sarà l’inedito di “Schiena VS Schiena”, intitolato “La mia città”, una brano rock con tratti punk e un fortissimo sapore anni 80, un pezzo di cui è anche autrice. Si riconferma in seconda posizione la cantante svedese Sanna Nielsen, con Undo (3.75). Conquista il terzo posto – segnala Agimeg –  il cantautore norvegese Carl Espen, quotato a 4.30 con la sua “Silent storm”, una ballata intima e malinconica che risveglia i sentimenti.
Segue la discussa candidata transessuale dell’Austria, Conchita Wurst (“Rise like a Phoenix”). Da superfavorito quale era, invece, scende al quinto posto (6.00) il rappresentante dell’Armenia, Aram Mp3 con il singolo “Not Alone”, eclettica power ballad che fonde alla perfezione lo stile melodico classico e le sonorità moderne della dubstep. A quota 10.0 troviamo la rappresentante del Regno Unito Molly, che ha presentato l’apprezzata “Children of the universe”; segue l’ucraina Marija Jaremčuk, in gara con il brano “Tick-Tock”.
L’Ungheria si attesta a 13.0 con il giovane András Kállay Saunders, mentre la Grecia è riuscita a distinguersi grazie a un brano dal sound molto accattivante dei Freaky Fortune & Riskykidd, bancati a 20.00. Segue a strettissimo giro (21.00) il danese Basim, in gara con “Cliché love song”, interpretata con un ritmo contagioso che ha sedotto gli spettatori. Meno possibilità (26.00) per la Norvegia , che si è giocata la carta della malinconia presentando “Silent storm”, una ballata lenta e triste. cz/AGIMEG