USA, quattro enti regolatori bocciano il diritto di scommessa

Stati Uniti, i regolatori di quattro Stati gelano le leghe sportive sul diritto di scommessa, in un comunicato congiunto tracciano infatti le priorità da seguire nella regolamentazione del mercato delle scommesse, e bocciano apertamente la richiesta delle federazioni. NBA e Major League da tempo si stanno battendo per vedersi riconoscere una parte dei proventi delle scommesse: l’apertura del mercato – sostengono – determinerà un aumento degli investimenti necessari a tutelare l’integrità delle competizioni. A pubblicare la nota sono stati Becky Harris, presidentessa della Nevada Gaming Control Board ; Rick Kalm, direttore della Michigan Gaming Control Board; Stephen P. Crosby, presidente della Massachusetts Gaming Commission; e Ronnie Jones, presidente della Louisiana Gaming Control Board, che premettono di parlare a titolo personale – in virtù dell’esperienza che hanno maturato sul campo – e non in veste ufficiale. Secondo i dirigenti, le priorità sono cinque: la collaborazione tra le varie giurisdizioni per contrastare le attività illegali; la creazione di strutture comuni che assicurino l’integrità dello sport (uno dei fattori chiave in quest’ambito è la condivisione delle informazioni); la creazione di strumenti per contrastare il gioco patologico; una tassazione sostenibile. E poi c’è l’ultimo punto, in cui chiedono di non penalizzare il mercato legale con inutili lacciuoli e costi aggiuntivi, e qui chiamano direttamente in causa il diritto di scommessa. “Le tasse aggiuntive, inclusa quella per l’integrità dello sport” scrivono, “incrementano i costi del mercato legale, distraggono risorse necessarie per le casse pubbliche, e aumentano gli oneri regolamentari”. E ancora, “Le scommesse sportive in Nevada sono già regolamentate con successo, e non compromettono in alcun modo l’integrità dello sport. Le giurisdizioni che hanno regolamentato il gioco – incluse quelle tribali – hanno dimostrato di saper vigilare sui problemi connessi a qualunque gioco, e di assicurare i migliori standard”. lp/AGIMEG