Portogallo, il 75% dei giocatori usa siti illegali. Per l’Egba è colpa della tassazione

Portogallo, il 75% dei giocatori utilizza siti non autorizzati, e la percentuale oltretutto è cresciuta di 10 punti rispetto a un anno prima. E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’Universidade Nova di Lisbona e dall’istituto di ricerca Qdata. Un dato che l’Egba – l’associazione europea che riunisce gli operatori dell’online – ha subito fatto proprio per chiedere una revisione del sistema fiscale che ha bollato come insostenibile. Si tratta di un sistema misto con un primo scaglione che tassa la raccolta e un secondo calcolato sul margine: per casinò e bingo fino a 5 milioni di ricavi si paga una tassa pari al 15% della raccolta, oltre questa soglia si versa il 15% del margine; per le scommesse fino a 30 milioni di ricavi l’aliquota è dell’8% sulla raccolta, e poi dell’8% sui ricavi. E per il presidente dell’associazione Maarten Haijer si tratta oltretutto di un regime discriminatorio “è più favorevole per alcuni operatori, e più svantaggioso per altri” ha commentato. “Se il sistema non cambia, i giocatori continueranno a rivolgersi agli operatori senza licenza, che non versano alcun contributo al fisco portoghese, e che non offrono le stesse garanzie in termini di tutela del consumatore”. Nonostante il sistema fiscale e la concorrenza del mercato parallelo, il mercato portoghese dell’online nel 2018 ha registrato una crescita del 24%, raggiungendo i 152,1 milioni di ricavi. lp/AGIMEG