La vicenda che ha visto la chiusura di alcune sale LAN sul territorio italiano arriva sino al Parlamento Europeo. E’ stata presentata infatti un’interrogazione dall’europarlamentare Marco Zanni (Gruppo Identità e Democrazia) avente ad oggetto la regolamentazione degli eSports e delle sale LAN.
Ecco il testo:
“Nel corso degli ultimi anni c’è stato un forte incremento del fenomeno degli Esports, competizioni elettroniche organizzate sui videogiochi. Di conseguenza si è generata una crescita nel numero delle sale LAN, di Esports bar, luoghi di aggregazione nei quali vengono messi a disposizione del pubblico hardware di massima qualità per giocare ad alte prestazioni in ambienti che promuovono la socialità e l’integrazione.
Il 29 aprile 2022, in Italia, l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) ha predisposto il sequestro delle apparecchiature da gioco in 3 sale LAN, contestando la mancanza del rispetto di una normativa che si applica alle VLT e dispositivi similari ma che non può applicarsi a Pc e console utilizzati normalmente per videogame consumer e Esports
Considerato che nell’Unione europea attualmente non vi è una legislazione specifica che regolamenti gli Esports in generale oltre che le sale LAN, e che ad oggi l’unico Paese che ha introdotto una legge per distinguere fra Esports e gioco d’azzardo è la Francia. Considerato inoltre l’avanzamento tecnologico del settore, che in Europa impiega circa 87mila persone, e l’importanza assunta nel mercato europeo, può la Commissione chiarire:
- se è al corrente della problematica riscontrata in Italia e se ritiene che la decisione presa dall’ADM sia contrastante con le regole del mercato interno;
- se non si rischia, senza una direttiva comunitaria, di avere stati membri con importanti divergenze di regolamentazione su un settore che essendo nativo digitale tende ad essere senza barriere territoriali;
- se e quali azioni ha in programma per regolamentare il settore, in modo tale da distinguere gli Esports dal gioco d’azzardo ed evitare che si creino competizioni tra aziende di stati diversi in base alle legislazioni locali ponendo in posizioni dominanti quelle che crescono all’interno di stati con una regolamentazione più moderna”. cdn/AGIMEG