Si sta svolgendo a Roma l’ENADA Workshop, evento organizzato da SAPAR e Italian Exhibition Group.
Il workshop dal titolo “Riforma del gioco pubblico, un’occasione da non perdere per la tutela ed il rilancio delle piccole e medie imprese” vede la partecipazione di esperti e rappresentanti del settore. Al centro il riordino del comparto.
All’evento ha preso parte anche il deputato del Gruppo Misto, Andrea De Bertoldi che sottolineato che: “Noi politici non dovremmo vergognarci di essere vicini a chi rispetta la legalità e lo Stato. Vi garantisco che trasversalmente nella politica ci sono persone che hanno avuto a cuore i vostri problemi, cercato di difendere imprese italiane nei momenti di difficoltà come nel periodo del Covid o di fronte al problema dell’etica delle banche. Quando da politico mi sono battuto per difendere questi valori, qualche volta venivo guardato male”.
“In convegni come questo il dialogo, confronto e sinergia tra forze dell’ordine e gli operatori del gioco, concessionari dello Stato, sono palpabili. I politici devono superare questo gap culturale, spesso servito per fare demagogia o per accaparrarsi dei voti. E’ facile sparare sul gioco, ma un politico deve guardare lontano e non può non essere dalla parte di quegli operatori economici che rappresentano Stato e legalità. Chi vi attacca sta dalla parte dell’illegalità, delle bische e del gioco clandestino. Più il gioco legale viene penalizzato più il gioco illegale apre bottiglie di champagne”, ha aggiunto.
“Penso che la politica insieme a voi deve fare un passo in avanti, metterci la faccia e capire che il gioco non è nè un bene nè un male, ma dipende da chi lo attua, da come viene attuato, dai sistemi di controllo che lo garantiscono. Il gioco va analizzato nella sua oggettività, al di là di populismi, demagogie e ideologie eccessive. Credo che si deve rispondere alla sentenza del Consiglio di Stato, fare gare oggi non è possibile perchè da un comune all’altro cambiano le regole. Questo non è possibile, è il caos. Si tratta di un fatto questo che la politica deve risolvere anche coinvolgendo gli Enti Locali, ad esempio condividendo parte del gettito erariale. Ho presentato alla Legge di Bilancio un emendamento. Dal momento che non si possono fare le gare e siamo in regime di proroga, c’è uno spazio che si può riaprire. Ci sono dei diritti di concessioni dormienti che potrebbero essere rimessi in circolazione. Potrebbero esserci 5.000 concessioni nel campo delle scommesse e 15/20.000 concessioni di macchine AWP. Questo potrebbe rinvigorire la concorrenza e mettere in moto il sistema, contemporaneamente potrebbe portare introiti per lo Stato per 100 milioni in due anni”, ha concluso. cdn/AGIMEG