Enada Workshop 2024, Avv. Cardia: “Distanze e i limiti orari non hanno risolto il problema del gioco patologico”

In corso a Roma l‘ENADA Workshop 2024, evento organizzato da SAPAR e Italian Exhibition Group.

Il workshop dal titolo “Riforma del gioco pubblico, un’occasione da non perdere per la tutela ed il rilancio delle piccole e medie imprese” vede la partecipazione di esperti e rappresentati del settore. Al centro il riordino del comparto.

All’evento ha preso parte anche l’avvocato Geronimo Cardia che ha precisato: “Erano 10 anni che aspettavamo un riordino. La delega fiscale prende coraggio con questo nuovo governo che dice che va fatto congiuntamente per tutti i sottocomparti, online e territorio. E va fatto anche il riequilibrio fiscale, ovvero la distribuzione dei margini tra gli operatori della filiera e il quantitativo di denaro da ridare agli utenti quando giocano. Bisogna quindi fare un riordino complessivo. E invece cosa è successo? Ne abbiamo fatto uno solo, quello online.

Adesso c’è questo tavolo tecnico a cui sono presenti solo il MEF, l’Agenzia delle Dogane e poi le Rappresentanze delle Regioni. Questione distanziometri? Lo Stato sta tirando le orecchie alle Regioni, impossibilitato nel fare le gare applicando le norme di quest’ultime. Chi vince la gara non può mettere a terra i punti e quindi non partecipa alle gare. Gli operatori del gioco stanno chiedendo di invocare queste benedette gare perché altrimenti non possono fare investimenti per mettere a terra la tecnologia”.

Aggiunge Cardia: “A Varese hanno incrementato una limitazione di 16 ore al giorno di funzionamento del gioco. Non serve a niente da un punto di vista sanitario perché a Varese vanno in Svizzera dato che hanno lo stesso prodotto. A Roma se ci fosse una misura del genere si andrebbe sullo stesso prodotto di gioco ma online. Queste misure al tavolo tecnico sono state messe solo per gli apparecchi sul territorio.

Dal 2018 a oggi, tolta la pandemia, la verticale distributiva degli apparecchi ha avuto un calo di 2 miliardi euro. La verticale distributiva sul territorio di altri giochi non penalizzati ha avuto un aumento di 1 milione di euro. La verticale distributiva dell’online degli stessi identici giochi ha avuto un aumento di 2 miliardi di euro. La spesa dei giocatori risulta essere più alta di 2 miliardi di euro. Allora queste politiche sanitarie che stanno impendendo allo Stato di fare le gare e che non curano perché non vanno etichettate in questo modo al tavolo tecnico?”. sp/AGIMEG