dai nostri inviati – “I piccoli e medi operatori stanno già facendo i loro conti anche per gli investimenti dettati dal bando di gara. Bisogna leggere tra le righe e capire che quanto previsto comporta necessariamente una rivisitazione della propria struttura incrementando le competenze trasversali poiché gli oneri previsti dal bando sono tanti”. E’ quanto ha dichiarato Riccardo Sozzi, amministratore delegato di Romagna Giochi, durante il convegno “Nuove regole per un nuovo mercato. Come cambia l’industria del gaming tra riordino e bandi” organizzato da GiocoNews in corso a Enada 2025 a Rimini.
“Effettivamente – sottolinea Sozzi – c’è uno storico del mercato italiano che ha evidenziato la capacità degli operatori di adattarsi al mercato e di ritagliarsi delle porzioni di mercato. A riprova di ciò, anche operatori esteri importanti in Italia non sono riusciti a raggiungere i propri obiettivi. Per quanto riguarda i PVR, per colpire una netta minoranza di pvr non regolari è stata imposta una normativa molto restrittiva e indiscriminata. Queste restrizioni sono un ulteriore segnale che si è persa l’opportunità di fare un riordino globale, creando delle forti sperequazioni nel mercato.
I due canali di offerta sono ormai inevitabilmente interconnessi e nessuno dei due può fare a meno dell’altro. Ovviamente, con le nuove regole ci saranno dei cambiamenti. Questo rientra però in un’evoluzione naturale ed è del tutto normale la contaminazione tra retail e online. La tecnologia inoltre ci porterà velocemente ad una ulteriore rivoluzione.
In questi ultimi tempi stiamo assistendo ad un’impostazione dei cambiamenti di ruoli per via di diversi fattori. A me piacerebbe che innanzitutto si facessero regole per far entrare nel bando e fare decidere al mercato chi sopravvive e chi no. Credo che sarebbe giusto dare l’opportunità agli operatori che nel corso del tempo si sono piazzati sul mercato di poter continuare ad operare”.
“Vorrei – conclude Sozzi – che venisse una legislazione nella quale venga chiaramente stabilito che tutto quello che viene normato fa parte del gioco pubblico, facendo una chiara demarcazione con il gioco d’azzardo illegale. E questo cambierebbe tutto, poiché sarebbe una vera ed inoppugnabile legittimazione al settore, facendo venire meno alcuni temi come quello delle banche che non avrebbero più alibi per impedire l’apertura dei conti corrente“. sp/AGIMEG