E’ in corso a Rimini la 36esima edizione di Enada, l’evento di riferimento per il settore del gioco pubblico in Italia. Tra le persone presenti in fiera anche Pasquale Chiacchio, presidente di AGSI, che ha parlato ai microfoni del direttore di Agimeg, Fabio Felici.
In questi giorni si parla tanto di riordino. Ma un “riordino” ha visto già voi di AGSI protagonisti e mi riferisco alla legge regionale della Campania
“E’ un tasto molto delicato, perché in tutti i nostri interventi e incontri che abbiamo avuto col governo e la politica, abbiamo sempre fatto riferimento alla legge sul gioco della Campania. Una legge nata tutelando tutte le parti in causa, compresa quella sanitaria oltre a quella politica e imprenditoriale e abbiamo raggiunto un ottimo risultato. E’ stato frutto di un confronto trasparente, costruttivo e condiviso e questo abbiamo suggerito al governo sia per iscritto sia a voce in sede di audizione con la sesta Commissione finanze alla Camera dei deputati. Il confronto è importante”.
Ci troviamo in una regione, l’Emilia-Romagna, che invece è una delle più restrittive in quanto a norme sul gioco. Cosa si può fare per sensibilizzare la politica e cambiare le cose?
“Prima di tutto bisogna capire che da 11 anni a questa parte l’onda sociale è cambiata, quindi bisogna uscire dalla cultura dell’apertura 24 ore su 24. Se ci si siede ai tavoli con l’intenzione di non cambiare niente, allora la politica si alza e se ne va. Quindi è il modo con cui ci si approccia alla politica, servono buon senso e capacità di relazionarsi alla politica, facendo capire che siamo sensibili alla tutela delle fasce deboli, quindi all’aspetto sanitario e alla tutela delle imprese che fanno investimenti seri. E’ questo lo stile e il modo di relazionarsi con la politica. Da noi in Campania la politica ha delegato i suoi tecnici a costruire una legge in accordo con la nostra associazione di categoria, prendendo in considerazione tutte le esigenze. Bisogna trovare un connubio di situazioni. Noi dobbiamo essere seri, credibili e non arroganti garantendo l’equilibrio e la sostenibilità del settore”.
A Enada Rimini 2024 presente anche l’avvocato Antonio Guitto, rappresentante dell’AGSI. Anche lui ha espresso il proprio commento sul riordino del gioco ai microfoni di Agimeg.
“Il riordino del gioco fisico è una cosa necessaria perché da troppo tempo lo stiamo aspettando, ormai dal 2016, ma poi non è stato dato più seguito. E’ davvero necessario e ci aspettiamo che venga fatto con buon senso, con razionalità e tenendo conto di contemperare tutti quelli che sono gli interessi in campo. Quelli delle istituzioni locali in primis, che sono molto sensibili sul problema del disturbo da gioco d’azzardo e hanno regolamentato talvolta in maniera molto restrittiva.
Poi bisogna rendere omogenea una normativa a livello nazionale che deve andare di pari passo con la riqualificazione dei negozi, che devono essere sostenibili e devono essere un numero giusto, non illimitato come avviene su alcuni territori. Per cui proponiamo una ulteriore misura, ovvero un limite di concentrazione, nel senso che ogni regione deve accogliere un certo numero di punti vendita e agenzie e negozi dove si possono installare le macchine da intrattenimento, compatibile con l’esigenza del territorio. Quindi non un numero chiuso, ma sostenibile e proporzionato. Questo è quello che cerchiamo di suggerire alle istituzioni, speriamo di essere presenti a quei tavoli e dare i nostri consigli”. ff/AGIMEG