Tra le tante proposte presenti ad Enada anche quelle di operatori come La Compagnia dei Giochi, che offre a concessionari che non intendono partecipare al Bando 2016 e a gestori con importanti punti vendita già avviati quella che viene definita una struttura operativa e commerciale che li renda “quasi concessionari”. Abbiamo chiesto a Daniele Ughi, a.d. della società romana, di spiegarci in cosa consiste. “Sul fronte operativo, grazie alla versatilità della piattaforma Pianeta Scommesse della quale ci serviamo, lasciamo al singolo punto vendita la libertà – entro certi parametri – di offrire le quote di allibramento che lui ritiene più opportune, rendendo la sua offerta migliore del concorrente a lui più vicino – spiega Ughi –. A seconda della rete di appartenenza dell’agenzia concorrente a lui più prossima potrà creare una lavagna di allibramento e quindi offrire quote mirate ad essere migliori di quello specifico marchio concorrente. Sul fronte economico la nostra proposta è da ‘quasi concessionario’, perché riconosce al gestore provvigioni particolarmente elevate che possiamo permetterci di offrire perché siamo una struttura molto snella”. Tracciando un bilancio di Enada, il manager rileva che “abbiamo ricevuto molte richieste da parte di punti vendita scontenti del servizio impersonale offerto dai grandi marchi, che stiamo valutando e abbiamo pre-contrattualizzato un discreto numero di punti che noi definiamo di qualità, sotto il profilo dei volumi di raccolta, del basso biglietto medio e quindi della redditività”. Quanto agli obiettivi di una piccola realtà come La Compagnia dei Giochi per questo Bando, Ughi non ha dubbi: bisogna “creare una rete di circa 30 punti di eccellenza gestiti da imprenditori esperti ai quali dare un servizio diverso in termini di libertà operativa, remunerazione e assistenza. Cose che lavorando con le grandi reti non è possibile ottenere”. es/AGIMEG