Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato un’interrogazione alla Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e alla Giunta Regionale per portare all’attenzione la situazione delle sale giochi. Come già evidenziato in altre occasioni, le chiusure per codici Ateco, che fanno di ogni erba un fascio, e non sulla base di considerazioni pratiche di utilizzo da parte del pubblico e di effettivo rischio, hanno prodotto solo discriminazioni ingiuste e a parità di situazioni, danni ad alcuni più che ad altri. È il caso della filiera dell’intrattenimento – cinema, musei, sale giochi – che sono chiusi dalla fine dell’ottobre scorso, mentre i Centri Commerciali sono chiusi solo nei weekend e i bar chiudono alle 18.00. Per la società odierna, di fatto “un giro al Centro Commerciale” ha soppiantato come forma di intrattenimento quelle che lo sono per definizione – cinema, musei e sale giochi. Va inoltre evidenziato – specifica RETE CIVICA in una nota – che i luoghi di intrattenimento, e le sale giochi fra loro, sin dalla riapertura dopo il primo lockdown hanno messo in atto e rispettato protocolli di sicurezza contro la diffusione del contagio ben più ferrei di quelli di altre attività commerciali, con accessi contingentati, adozione di dispositivi di protezione individuali per personale di sala e clientela, misurazione della temperatura all’ingresso, sanificazione degli ambienti e delle attrezzature di gioco, verifica da parte del personale del distanziamento sociale all’interno della sala, riduzione degli apparecchi e dei tavoli di gioco. Va detto anche che l’inclusione di tali luoghi tra quelli “a rischio” ha prodotto solo danni economici alle attività coinvolte mentre dall’altra parte i contagi sono saliti nonostante la chiusura delle suddette attività. Il risultato è che centinaia di migliaia di persone sono rimaste senza lavoro, gli incassi (di cui beneficia anche lo Stato) sono crollati e, per quanto riguarda il settore del gioco, si sta assistendo ad una recrudescenza del gioco illegale, come testimoniato in queste settimane dalle numerose operazioni delle Forze dell’Ordine in tutto il Paese. In conclusione le misure restrittive adottate senza distinzioni sono andate a colpire più duramente attività, che più di altre, garantivano un contingentamento degli ingressi e il rispetto di protocolli di sicurezza, mettendole in enorme difficoltà anche a causa della durata ed estensione della crisi sanitaria che si protrae senza una prospettiva certa di fine, e con quello le chiusure. Di qui l’atto ispettivo di Mastacchi che oltre a chiedere alla Giunta se sia a conoscenza della situazione, vuole sapere quali iniziative intenda assumere per garantire un adeguato e celere sostegno economico, destinato ad indennizzare in modo proporzionato, tutte le categorie economiche e produttive, comprese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo, penalizzate dalle restrizioni adottate per fronteggiare la pandemia – conclude. cdn/AGIMEG