“L’emendamento che ho presentato vuole semplicemente riproporre al centro della discussione politica tutta la tematica del gioco legale. Ovvero, l’eccessiva severità con cui l’Emilia-Romagna si è approcciata a questo settore. La Regione non solo è stata severa, ma anche ipocrita. Io sono sempre stato critico a questo impianto legislativo che ha visto nel 2018 fu resa esecutiva questa normativa severissima. L’emendamento che presento a nome della Lega è collegato al Bilancio sfruttando tale opportunità per riportare in aula il dibattito che è stato interrotto nel 2019. Con questo emendamento, consapevoli della severità della legge e delle diverse chiusure già avvenute, chiediamo che ci sia una pausa di riflessione per rivisitare le norme più severe. Chiediamo che vi sia un’attenzione al mondo del lavoro e una presa d’atto che alcuni criteri non sono adeguati e rivisti come il distanziometro. La norma, inoltre, permette alle giunte comunali di adottare criteri più restrittivi creando il caos perché non c’è una normativa unica creando una situazione non favorevole agli imprenditori del gioco”. E’ quanto ha affermato durante la diretta Agimeg condotta dal direttore Fabio Felici il Consigliere regionale della Lega, Michele Facci, in merito alla legge dell’Emilia-Romagna sul gioco. “Guardando la legge del Piemonte, sono stati limitati i luoghi sensibili che sono diretti a proteggere le fasce di popolazione deboli e hanno eliminato giustamente i luoghi di culto, luoghi di aggregazione di giovani e impianti sportivi. In Emilia-Romagna praticamente ogni luogo è sensibile. Quindi c’è veramente un approccio ideologico nei confronti del gioco lecito. Si colpisce un settore che è un presidio di legalità come dimostrano i dati pubblicati recentemente poiché il gioco illegale è fortemente illegale. I lavoratori del gioco legale controllano il cliente e segue dei percorsi di formazione per rendere sicura l’attività. La ludopatia è ovviamente un problema, ma va combattuta a 360 gradi e non va colpito un unico settore. Questi sono i motivi per cui io sono sempre stato un fautore per la modifica di questa norma. L’emendamento ha funzione di riaprire la discussione e dare alla maggioranza la possibilità di confrontarsi. Noi non abbiamo i numeri per farlo passare, ma abbiamo l’opportunità di portare in aula il tema. Se l’emendamento verrà rigettato, la battaglia non finisce qui. La legge del Piemonte è un esempio e quindi presenteremo una modifica alla legge regionale in cui proveremo ad evidenziare le storture nella normativa vigente. Su questo punto è mancato in Emilia-Romagna il buon senso. Io non mi faccio illusioni perché conosco molto bene la materia e ho visto molti atteggiamenti contrari in Commissione perché questo emendamento è stato già bocciato lì e dunque abbiamo provveduto a portarlo in aula. Noi lo abbiamo presentato comunque in Commissione per lasciare un punto fermo e evitare che la maggioranza potesse dire di non conoscere tale situazione. Ovviamente i 5 Stelle si sono subito schierati contro insieme alla sinistra massimalista, mentre nel PD c’è più riflessione a causa delle diverse anime al suo interno e sono sicuro che ci sarà una discussione in merito al loro interno. Illustrando l’emendamento io sono partito dalla tutela del lavoro e dalla necessità di eliminare gli ostacoli al corretto svolgimento di un’attività lavorativa che è lecita. Non mi faccio illusioni per quest’aula, ma auspico che questo sia il modo per poterne parlare approfondire il tema in maniera trasparente. La cosa peggiore che possa capitare a livello politico è quella di dimenticare le situazioni critiche, quindi tenendo alta l’attenzione sul gioco sono convinto che qualcosa si possa ottenere. Credo che, portando i dati che evidenziano gli errori, sono convinto che qualcosa possa essere migliorato. Questo è il motivo per cui come Lega intendiamo portare avanti questa battaglia”. ac/AGIMEG