“Il settore del gioco legale dimenticato da tutti i provvedimenti del Governo, torna nei pensieri dei nostri politici solo per trovare nuova linfa vitale per le casse dell’erario. In questo periodo di lockdown – si legge in una nota dell’associazione Emi Rebus – gli operatori del settore ed in particolare i gestori delle sale scommesse hanno dovuto sospendere le attività senza mai di fatto conoscere una presunta data di ripartenza. Ad oggi, infatti, non si conosce il futuro di un’attività che ha sempre garantito un alto tasso di occupazione. Nessun ammortizzatore sociale o tutela è stata approntata in concreto in favore degli operatori, molti dei quali non hanno ricevuto l’una tantum promessa dal governo, nessun emolumento a titolo di cassa integrazione ma che possono vantare solo un esborso di costi fissi nonostante siano privi di entrate da circa tre mesi. Di contro il settore viene attenzionato al fine di proporre una nuova imposizione fiscale che va ad incidere negativamente su una preesistente e gravosa tassazione. Tale iniziativa comprimerebbe definitivamente la riapertura delle attività già seriamente in crisi lasciando il campo libero al gioco illegale. È fondamentale che il Governo torni sui propri passi consentendo alle imprese del settore al pari delle altre di ripartire senza handicap. “Qualora i nostri politici intendono proseguire nel l’introduzione delle nuova tassazione, i gestori delle agenzie preannunciano uno sciopero ad oltranza” chiosa il presidente dell’associazione Emirebus”. lp/AGIMEG