Lo spettro del lockdown generalizzato a livello nazionale torna ad aleggiare dopo l’ennesimo balzo in avanti delle morti per coronavirus nella giornata di ieri. Il primo spartiacque sarà il prossimo venerdì 13 novembre, quando il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà un nuovo pacchetto di ordinanze che potrebbe far salire il numero di regioni che dal giallo passeranno all’arancione o al rosso. Ma sul calendario del Governo c’è un’altra data, quella di martedì 17 novembre, in cui l’esecutivo potrebbe decidere se uniformare le restrizioni regionali, estendendo la zona rossa all’intero territorio nazionale.
Negli ultimi cinque giorni il Ministro della Salute ha già decretato cinque zone rosse regionali e sette arancioni. A questi dodici territori si aggiungeranno nelle prossime ore altre tre regioni del Nord, ma per autonoma decisione dei governatori. Si tratta di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Ma c’è il caso Campania ad angosciare l’esecutivo. I numeri non tornano, Speranza non può firmare ordinanze non giustificate dai 21 parametri, ma appare difficile che la Regione sfugga alla stretta, probabile che diventi zona rossa, quantomeno l’area di Napoli e Caserta.
A questo punto il dubbio legittimo del Governo è quello di chiedersi se ha senso continuare a frammentare l’Italia, motivo per il quale l’idea di un lockdown nazionale come a marzo potrebbe riproporsi. Il Premier Giuseppe Conte vorrebbe evitare una restrizione generalizzata, sicuramente prematura oggi, ma tra qualche giorno la situazione potrebbe essere cambiata radicalmente. lp/AGIMEG