Fase 2, Conte (premier): “Riaperture dal 4 maggio ma con un piano nazionale omogeneo per tutte le regioni”. Ma alcuni presidenti di regione chiedono più autonomia per ripartire già ad aprile

“Si è conclusa la riunione della Cabina di regia tra Governo, Regioni ed enti locali durante la quale, con i ministri competenti, ho voluto aggiornare la delegazione di governatori, sindaci e presidenti di provincia sullo schema di lavoro per la ’fase due’ che l’Esecutivo sta portando avanti, coadiuvato dalla Task force di esperti e dal Comitato tecnico scientifico. Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare, ma non sono ancora tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l’abbassamento della soglia di attenzione. Nel frattempo continua incessantemente il lavoro del Governo a un programma nazionale che possa consentire una ripresa di buona parte delle attività produttive in condizioni di massima sicurezza, che tenga sempre sotto controllo la curva epidemiologica e la capacità di reazione delle nostre strutture ospedaliere.

Anche i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell’Esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione.
Un piano così strutturato dovrebbe garantirci condizioni di massima sicurezza nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto. Dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working.

Sul fronte delle misure di tutela della salute, il Governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio”. Con questo post il premier Giuseppe Conte ha descritto l’incontro di ieri sera tra il Governo e gli enti locali. Sembra un cambio di rotta rispetto alle prime indicazioni che volevano una ripartenza scaglionata tra le regioni. Ci sono però governatori, come Zaia per il Veneto o Bonaccini per l’Emilia Romagna, che reclamano maggiore autonomia sulla questione. Ed è fortissimo il pressing di Confindustria e diverse Regioni per far ripartire alcune filiere dal 27 aprile, ma il Governo continua comunque a frenare su queste richieste. Insomma la partita su come ripartirà l’Italia sembra tutt’altro che conclusa. Il Consiglio dei Ministri di lunedì potrebbe dire qualcosa di più sulla questione.