“Una disfatta, quella umbra, che certifica la scarsa fiducia dell’elettorato verso il binomio PD-M5S, che già dopo pochi mesi di governo sembra aver fissato priorità ben lontane da quelle che sono le vere emergenze del paese. Certamente non avranno trovato il consenso dei lavoratori del Gioco Pubblico, riproponendo in materia politiche proibizioniste e anacronistiche, condite come sempre da una pressione fiscale insostenibile e dalla crociata moralista anti-gioco targata 5 Stelle (che però non impedisce loro di sfruttare le risorse del settore per rimpinguare le casse)”. Sono le parole di Sapar, l’associazione degli apparecchi da intrattenimento. “Un verdetto che racchiude il malcontento non solo della filiera, ma anche dell’intero “indotto”, fatto del popolo dei pubblici esercizi (circa 98mila in Italia, quelli che offrono anche prodotti di gioco, di vario genere), degli esercenti in generale e delle tante maestranze che impiega il “sistema” del gioco a livello generale. Una fetta di Italia produttiva che troppo spesso viene sottovalutata, ma che esiste e conta – non poco – in sede elettorale”, ha concluso. cdn/AGIMEG