EGP-FIPE, slot e VLT sotto il peso del fisco. “I giochi non sono tutti uguali”

Le differenze nella tassazione del gioco in Italia sollevano interrogativi importanti. Come dimostrato dai numeri raccolti nel secondo Data Sheet di EGP-FIPE, mentre il settore ha garantito all’Erario oltre 10 miliardi di euro nel 2024, emerge un dato chiaro: slot e VLT subiscono un peso fiscale nettamente superiore rispetto agli altri giochi.

Chi è il maggior contribuente tra i giochi?

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Nel 2024, gli italiani hanno speso complessivamente 21,3 miliardi di euro nel settore del gioco, di cui quasi la metà – esattamente 10,4 miliardi – è finita nelle casse dello Stato. Ma la distribuzione della tassazione appare tutt’altro che uniforme. Le slot e VLT sono il maggior contribuente per l’Erario: questi giochi hanno generato entrate erariali per 5,3 miliardi di euro, con una pressione fiscale del 64% sulla spesa dei giocatori.

A seguire troviamo lotterie, Gratta e Vinci e Superenalotto, che complessivamente hanno fruttato 3,5 miliardi di euro allo Stato, con una tassazione del 56%. Il bingo e le scommesse sportive registrano percentuali più basse, rispettivamente il 36% e il 21% ed entrate erariali complessive per 500 milioni di euro. Diverso il discorso per il gioco online. Nonostante abbia garantito all’Erario 1,3 miliardi di euro, la pressione fiscale su questo settore è stata del 25%.

Un sistema da riequilibrare?

Questa disparità solleva dubbi sulla sostenibilità del modello attuale. “Una domanda sorge immediata: è ancora valida la logica alla base di queste scelte? O prevale la maggior facilità di reperire risorse dai giochi fisici, rispetto a quelli online? Un riordino del settore non potrà non affrontare anche questo aspetto”, sottolinea EGP FILE. ng/AGIMEG