Nella battaglia per la riapertura delle sale gioco anche quella tra giornalisti e giornalai

Sono tanti i fronti in cui si sta combattendo la battaglia per la riapertura delle sale gioco. Il primo fronte è quello politico, che vede da una parte le associazioni di categoria e dall’altra rappresentanti del Governo. Il secondo è quello economico, dove si contrappongono le imprese del settore e gli istituti di credito. Il terzo fronte è quello dell’informazione, dove da una parte c’è sostegno alla vitalità del settore, dall’altra un pessimismo leopardiano. La verità è che il settore è vivo, coperto da mille problemi e situazioni drammatiche, ma vivo. Lo dimostra la forza con cui si stanno battendo le associazioni, la grinta con la quale si utilizzano i social, la voglia di conoscere date e modalità della possibilità ripartenza. Una visione cupa, una informazione nera sul settore non è rispecchiarne la realtà, è solo una lettura parziale che non può e non deve trasformarsi in verità. Affermare ad esempio che non esistono protocolli di riapertura ai quali si sta lavorando è sbagliato. Affermare che non siano state fatte ipotesi su possibili riaperture è sbagliato. Se non si arriva ad un certo livello di informazione, se non si hanno conoscenze adeguate, non bisogna arrampicarsi sugli specchi per cercare di denigrare un’anticipazione solo perché non si ha la possibilità di accedervi. Il rumore delle unghie si sente e fa tornare in mente la metafora legata alla favola di Esopo “La volpe e l’uva”. Agimeg è stato il primo organo di informazione in Italia ad anticipare la riapertura del Lotto e del SuperEnalotto al 4 maggio, cosa puntualmente verificatasi. Abbiamo anche scritto di possibili date di riaperture delle sale scommesse. Tutte informazioni con il condizionale d’obbligo, visti i rapidi mutamenti con cui ci stiamo confrontando ogni giorno a causa dell’emergenza sanitaria. D’altronde basta aprire un qualsiasi quotidiano di inizio o metà aprile o riguardare un tg, per vedere che quello che era vero due settimane fa non lo è più oggi. Caso emblematico quello dei bar, annunciati per riaperti il 18 maggio, data poi spostata al 1° giugno. E magari tra qualche giorno si riparlerà di riapertura completa al 18 maggio. Un valzer di date i cui ritmi sono dettati dalla politica e dai dati del contagio. Ma scrivere oggi che i bar riapriranno il 1° giugno e vedere tra qualche giorno anticipare la data è fare informazione sbagliata? La risposta è ovviamente no. La verità di oggi, in questa situazione anomala per usare un eufemismo, potrebbe non esserlo domani. L’emergenza da Covid-19 ha più volte dimostrato che bisogna convivere anche con una verità a tempo. Ma non per questo bisogna ignorarla, soprattutto se legata a fonti attendibili. Questo non vuol dire falsare la realtà, vuol dire semplicemente fotografarla in quell’istante. Le fake news sono quelle con titoli altisonanti ma che all’interno contengono dell’altro. Sono quelle frutto di dati e indagini “personali” spacciate come valori nazionali. Il 14 febbraio 2021, se Dio vorrà, festeggerò 40 anni di giornalismo nel settore. Un minimo di esperienza e di conoscenze penso di averle. Per questo invito i colleghi, in questo momento delicato, a dedicarsi ad una informazione costruttiva non distruttiva. Anche se la costruzione può apparire oggi di sabbia non è detto che domani non si solidifichi. Ripeto non deve essere una trasformazione della realtà (solo un incosciente può far finta di niente di fronte alle drammatiche situazioni che il settore, soprattutto quello dello slot e del bingo, stanno vivendo) ma una lettura più combattiva a sostegno del settore. Come Agimeg abbiamo sostenuto in tutti i modi le battaglie del settore con infografiche (strano che non siano state ancora copiate) sui problemi di occupazione, con le banche, sui danni per le sale chiuse, ecc. Con news di approfondimenti, convegni, incontri online per denunciare i problemi. Tutto questo senza denigrare coloro che invece buttavano pessimismo su date e riaperture. Piangersi addosso non serve, denunciare sì! E non si tratta di due realtà diverse, ma solo di affrontare il problema in modo diverso. Molte sale slot potrebbero non riaprire. Fare una news scrivendo che per le sale non ci sono date di riapertura, non ci sono prospettive al momento e fare una notizia denunciando il danno che si sta creando e che qualcuno si sta attivando per cercare delle soluzioni politiche, sono atteggiamenti contraddittori? No, è solo un modo diverso di fare informazione. Ho iniziato a fare informazione sul gioco quando in Italia si parlava solo di Totocalcio, Lotto, Enalotto e Corsa Tris. Ho creato due agenzie di stampa per cercare di dare al settore del gioco pubblico una dignità giornalistica che non aveva mai avuto. A qualcosa è servito vista la quantità di siti di informazione sul gioco nati successivamente. A qualcosa purtroppo ancora no, ma non mi arrendo. E qui mi permetto un secondo consiglio ai colleghi. Se potete cercate di fare i giornalisti non i giornalai (con tutto il massimo rispetto per la categoria), dove la differenza sta tra chi fa informazione e chi la vende. ff/AGIMEG