Draghi (Premier): “Durante la pandemia molte imprese si sono dovute fermare non per colpa loro, ma perché lo ha imposto il Governo”

“La pandemia non è finita, e anche quando lo sarà avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze. La crisi economica non ha precedenti nella storia recente, si è trattata di una recessione causata da decisioni prese consapevolmente dai Governi. Abbiamo dovuto imporre restrizioni che hanno portato alla chiusura di molti settori dell’economia. La sanità doveva tuttavia avere la priorità sull’economia, altrimenti con gli ospedali al collasso era impensabile la ripartenza degli investimenti. La scelta era tra recessione e depressione: il costo della scelta è stato il debito, aumentato deliberatamente”. Lo ha detto il Premier Mario Draghi.
“La pandemia è un disastro naturale, molte imprese si sono dovute fermare non per colpa loro, ma perché lo ha imposto il Governo. Era nostro interesse preservare l’occupazione, per questo abbiamo dato alle imprese fondi per compensare la perdita di fatturato e preservare i posti di lavoro. I sussidi hanno comportato un aumento del debito pubblico: in Italia il debito a fine anno aumenterà dal 135% al 160%, ma il Governo continuerà a sostenere le imprese. Gli investimenti del PNRR servono a rilanciare l’economia, ma dobbiamo superare gli investimenti strutturali che ci impediscono di sviluppare il nostro pieno potenziale. Serve attuare un programma di riforme”, ha concluso Draghi. cr/AGIMEG