Dossier DL Rilancio: “Istituito fondo per l’intrattenimento digitale finalizzato a sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale”

Il Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia elenca all’articolo 85 i soggetti sottoposti a verifica
antimafia: “(…) Per le società di capitali di cui alle lettere b) e c) del comma 2, concessionarie nel settore dei giochi pubblici, oltre a quanto previsto nelle medesime lettere, la documentazione antimafia deve riferirsi anche ai soci persone fisiche che detengono, anche indirettamente, una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 2 per cento, nonché ai direttori generali e ai soggetti responsabili delle sedi secondarie o delle stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti. Nell’ipotesi in cui i soci persone fisiche detengano la partecipazione superiore alla predetta soglia mediante altre società di capitali, la documentazione deve riferirsi anche al legale rappresentante e agli eventuali componenti dell’organo di amministrazione della società socia, alle persone fisiche che, direttamente o indirettamente, controllano tale società, nonché ai direttori generali e ai soggetti responsabili delle sedi secondarie o delle stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti. La documentazione di cui al periodo precedente deve riferirsi anche al coniuge non separato”. E’ quanto sottolineato nel Dossier sul Decreto Rilancio per i Profili di interesse della XIII Commissione Agricoltura. L’Articolo 38 prevede il rafforzamento dell’ecosistema delle start up innovative: “I commi da 12 a 18 istituiscono e disciplinano il Fondo per l’intrattenimento digitale denominato «First Playable Fund» finalizzato a sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale. In particolare, il comma 12 istituisce il Fondo in questione presso il Ministero dello sviluppo economico, con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro nel 2020. Ai sensi del comma 13, il Fondo è finalizzato a sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogames, necessarie alla realizzazione di prototipi, tramite l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo compreso da 10.000 euro a 200.000 euro per singolo prototipo. Ai sensi del comma 14, i contributi possono essere utilizzati solo per la realizzazione di prototipi. A tal fine, sono ammissibili le seguenti spese: a) prestazioni lavorative svolte dal personale dell’impresa nelle attività di realizzazione di prototipi; b) prestazioni professionali commissionate a liberi professionisti e/o altre imprese finalizzate alla realizzazione di prototipi; c) attrezzature tecniche (hardware) acquistate per la realizzazione dei prototipi; d) licenze di software acquistate per la realizzazione dei prototipi. Ai sensi del comma 15, il videogioco deve essere destinato alla distribuzione commerciale”, conclude. cdn/AGIMEG