Sono sette i provvedimenti attuativi delle leggi riguardanti il settore del gioco approvate negli ultimi anni che risultano ancora da adottare.
E’ quanto contenuto nel dossier della Camera dei Deputati “I provvedimenti attuativi delle Leggi, monitoraggio e controllo”, che reca il monitoraggio dei provvedimenti attuativi (DPR, DPCM, DM, provvedimenti dei direttori delle Agenzie, ecc.) previsti da leggi ed atti aventi forza di legge approvati a partire dalla XVIII Legislatura che risultano ancora da adottare alla data del 1° maggio 2025.
“Alla data del 1° maggio 2025 risultano da adottare 608 provvedimenti attuativi previsti da atti legislativi approvati a partire dalla XVIII Legislatura, di cui 557 connessi a iniziative legislative governative e 51 derivanti da leggi di iniziativa parlamentare”, sottolinea il testo.
Per quanto riguarda il settore del gioco, due risalgono al Governo Conte II. Si tratta del provvedimento che si occupa della “disciplina dei criteri e delle garanzie necessarie per tutti i soggetti coinvolti nella gestione della rete telematica e nei sistemi dei dati raccolti, registrati e trasmessi dagli apparecchi del gioco d’azzardo” e quello sulle “modalità attuative del blocco dei pagamenti a favore di soggetti che offrono attraverso reti telematiche o di telecomunicazione, giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro, privi di concessione o altro titolo autorizzatorio”.
Cinque norme, poi, approvate nel Governo Meloni. Quattro misure sono collegate al decreto di riordino del settore del gioco online e riguardano: “indicazione dei requisiti per l’apertura di un conto di gioco esclusivamente con l’utilizzo di un valido documento di identità o di altro strumento di identificazione digitale anche con sicurezza di secondo livello, riconosciuto in Italia, al fine della certezza della identificazione del giocatore”; “organizzazione, funzionamento e nomina dei componenti della Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia con lo scopo di monitorare l’andamento delle attività di gioco”; “definizione delle variazioni della restituzione in vincita e della posta di gioco, nonché delle misure del prelievo direttamente proporzionali alla diminuzione della raccolta del gettito erariale”; “modalità per la esclusione dell’offerta di gioco effettuata da soggetti sprovvisti di concessione e modalità per impedire ai prestatori di servizi di pagamento la gestione di operazioni di raccolta e di versamento di somme, relative a operazioni di gioco, a favore o per conto di soggetti privi della predetta concessione anche con il supporto dell’intelligenza artificiale”.
Infine il provvedimento riguardante la “definizione di piani annuali di controlli volti al contrasto della pratica del gioco svolto con modalità non conformi all’assetto regolatorio statale per la pratica del gioco lecito”.
Nel Governo Meloni manca all’appello anche un decreto del MASAF su “Termini e modalità di riparto delle risorse destinate a garantire la funzionalità degli impianti ippici attivi, nonché per consentire al Ministero dell’agricoltura l’utilizzo delle relative strutture, per le proprie finalità istituzionali”. cdn/AGIMEG