DL Imprese, Confesercenti: “Necessaria proroga dell’entrata in vigore della Lotteria degli scontrini, almeno 1° gennaio 2021”

“Le misure messe in campo dal Governo con il decreto-legge n. 23 del 2020 (di seguito Dl Liquidità) per assicurare liquidità alle imprese, favorire l’utilizzo più ampio degli ammortizzatori sociali, sostenere il reddito di lavoratori, imprenditori e professionisti, sono senz’altro importanti, ma sono tanti gli interventi ancora da fare perché l’obiettivo venga centrato”. E’ quanto sottolineato nella memoria alla Camera sul DL “Conversione in legge del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, recante misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali” da Confesercenti. “Con il DL Liquidità si è previsto un importante piano finanziario a medio termine, ma per le piccole e medie imprese l’intervento non appare una risposta efficace ed adeguata per far fronte ai costi fissi ed alle scadenze periodiche, amministrative e fiscali, già in essere al momento dell’approvazione delle disposizioni. In tale contesto la certezza dei processi e dei tempi per le imprese risulta essere una priorità assoluta. Non si ritiene, infatti, che le risorse stanziate con il provvedimento in esame siano in grado di colmare i mancati ricavi a seguito delle misure restrittive approvate. Con riferimento agli interventi sulla liquidità, infatti, pur se realizzati a tassi agevolati, ci troviamo di fronte ad un ulteriore aggravio della situazione debitoria in capo alle imprese a seguito dell’accesso ad ulteriore capitale di finanziamento. Quindi se da una parte si apprezza la concessione di un periodo di pre- ammortamento di 24 mesi, risulta chiaro che le aziende, nel momento della ripartenza, dovranno far fronte non solo ad una flessione dei ricavi dovuta dalle nuove condizioni sociali, ma altresì ad un situazione debitoria più elevata rispetto all’inizio dell’emergenza. Confesercenti è concorde con i diversi attori economici che ad oggi sostengono l’inadeguatezza delle risorse stanziate e sostiene che gli interventi previsti dal DL Liquidità vadano assolutamente incrementati per salvare le imprese e l’economia del nostro Paese (da un sondaggio SWG-Confesercenti alle imprese di turismo e commercio, circa il 33% teme di non riaprire). È necessario quindi, a nostro parere, definire delle forme di indennizzi/ finanziamenti a determinate condizioni: • Parte del capitale finanziato a fondo perduto, commisurata al valore dei mancati redditi e pari almeno al 35% del valore del fatturato dell’anno precedente; • Periodo di ammortamento, per la parte di capitale non a fondo perduto, avente una durata tra i 10-15 anni anziché 6 come previsto attualmente. Una restituzione in breve tempo rischia di essere non sostenibile per molte piccole e medie aziende. • Rideterminazione dei criteri di calcolo del rating: gli attuali risulterebbero del tutto inadeguati alla situazione corrente; • Previsione di forme di semplificazione finalizzate all’individuazione chiara degli elementi costituenti il limite di costo; Con riferimento alle MPMI, ed in particolare per l’accesso al “microcredito” si dovrebbe alzare la soglia dei capitale garantito al 100%, portandola da 25mila ad almeno 50mila euro. Elemento di prioritaria importanza per la Confederazione è costituito, altresì, il possibile studio di un sistema di monitoraggio utile a verificare quanto effettivamente, in termini di garanzie acquisite dagli Istituti di credito, si traduca in effettiva nuova finanza per le imprese. Si sta evidenziando, infatti, in questi primi giorni di operatività che la maggior parte delle garanzie richieste dagli Istituti di credito vadano a “coprire” esclusivamente esposizioni debitorie pregresse e non garantite dal Fondo”, aggiunge. “In particolare, dal punto di vista fiscale, Confesercenti ritiene si debba intervenire con urgenza con riguardo a: • Armonizzazione delle norme tributarie tra piano Nazionale e piano periferico; • Rimodulazione del credito di imposta relativo alle locazioni per le attività commerciali, ampliando la platea dei beneficiari ed includendo quindi tutti gli immobili destinati ad uso dell’attività; • Previsione nazionale di un credito d’imposta relativo agli investimenti in progetti di smart working; • Prolungamento dei termini di sospensione per gli atti emessi dall’Agenzia delle Entrate Riscossione al 30 settembre 2020 con inclusione degli avvisi bonari derivanti da controllo automatico e formale (incluse le relative rateizzazioni) emessi dall’Agenzia delle Entrate; • Proroga dell’entrata in vigore della “Lotteria dei corrispettivi” almeno 1° gennaio 2021; • Norma imperative riferite alla tassazione locale: ➢ Disapplicazione delle imposte locali per il 2020 (TARI/TOSAP/TASI/ COSAP), e riduzione in misura pari al 50% per tutto il 2021; in alternativa ➢ modalità di calcolo che tengano conto di periodi di apertura minimi e relativi quantitativi di rifiuti prodotti. ➢ Differenti modalità di calcolo IMU “immobili strumentali”; • Potenziamento, a breve periodo e con particolare riferimento alle MPMI, delle discipline fiscali ricomprese nell’alveo “impresa 4.0” con il fine di migliorare le condizioni digitali necessarie per l’ordinario svolgimento nel prossimo futuro delle attività correnti delle imprese”, conclude. cdn/AGIMEG