DL Cura Italia, Confcommercio: “Lotteria degli scontrini potrebbe presentare criticità operative. Necessario il rinvio al 1° gennaio 2021. Estendere anche proroga a concessionari per versamenti a Erario e ADM delle concessioni di gioco”

Proroga della “lotteria degli scontrini” al 1° gennaio 2021 e dei versamenti dei concessionari ad Erario ed Adm per le concessioni di gioco. Sono le proposte avanzate da Confcommercio nella memoria alla V Commissione del Senato sul DL “Conversione in legge del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. “Nella situazione di particolare difficoltà che sta attraversando l’intero Paese a causa dell’emergenza epidemiologica, sarebbe opportuno non gravare le imprese di ulteriori adempimenti e costi. La “lotteria degli scontrini” – il cui avvio è previsto a partire dal prossimo 1° luglio – potrebbe presentare una serie di criticità operative di non semplice risoluzione – un esempio significativo sono i pubblici esercizi – oltre a gravare le medesime imprese di ulteriori costi dovuti all’adeguamento tecnico dei Registratori Telematici. Sarebbe, pertanto, auspicabile prevedere una proroga della lotteria al 1° gennaio 2021”. Sottolinea Confcommercio. Ma non solo, anche estendere la proroga dei versamenti all’Erario o all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli da parte dei Concessionari per tutte le concessioni di gioco pubblico interessate dalle interruzioni di attività. “L’articolo 69 del provvedimento in esame proroga al 29 maggio 2020 i termini di versamento del prelievo erariale unico (PREU) di ogni tipo, sia in acconto che a saldo, con ulteriore facoltà di rateizzazione delle somme per far fronte all’emergenza di tipo finanziario; definisce non dovuto, a decorrere dal mese di marzo e per tutta la durata della sospensione dell’attività, il pagamento dei canoni concessori previsti per la proroga delle concessioni del gioco del Bingo; proroga per sei mesi la scadenza dei termini previsti per l’indizione delle gare delle scommesse, del gioco del bingo e degli apparecchi da intrattenimento, proroga per sei mesi l’entrata in vigore del Registro unico degli operatori del gioco pubblico e l’entrata a regime degli apparecchi con controllo da remoto, tenuto conto del rallentamento o del blocco anche delle attività necessarie alla produzione degli apparecchi. In ragione del prevedibile prolungamento dei provvedimenti restrittivi e dell’inasprimento delle tensioni finanziarie ed operative che comunque si registrano in tutta la filiera distributiva degli apparecchi, si rende necessario che il termine di proroga per tutti i versamenti riguardanti il prelievo erariale sugli apparecchi da intrattenimento sia posticipato dal 29 maggio al 30 giugno 2020. Stessa misura di proroga fino al 30 giugno 2020 andrebbe altresì estesa anche agli altri giochi pubblici. Ed infatti, in ragione della già lunga fase di sospensione totale di ogni attività di esercizio e raccolta della quasi totalità dei prodotti di gioco pubblico (non limitata ai soli apparecchi), è necessario estendere la proroga anche a tutti gli altri riversamenti dovuti all’Erario o all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli da parte dei Concessionari per tutte le concessioni di gioco pubblico interessate dalle interruzioni di attività, consentendo un periodo più lungo di rigenerazione delle risorse finanziarie tramite l’ordinaria attività di raccolta. È inoltre necessario sospendere temporaneamente l’attuale meccanismo di calcolo del prelievo erariale sugli apparecchi da intrattenimento, che prevede forme di versamenti in acconto commisurati su importi storici, con volumi non paragonabili a quelli, nulli, dei periodi di interruzione della raccolta. A detto meccanismo in acconto andrebbe temporaneamente sostituito un meccanismo di calcolo sui dati effettivamente maturati e rilevati dalle reti telematiche, in ragione del fatto che molti dei periodi in acconto sono di fatto interessati dal blocco di legge delle attività e l’anticipazione di somme non dovute incrinerebbe, ulteriormente ed inutilmente, l’equilibrio finanziario degli operatori. Rispetto ai giochi pubblici in concessione si rende inoltre prioritario lo spostamento dei termini previsti dal comma 3 di ulteriori sei mesi, in materia di: i) avvio delle procedure di riattribuzione delle concessioni del bingo, delle scommesse e degli apparecchi da intrattenimento; ii) entrata in vigore del Registro unico degli operatori; iii) avvio della produzione degli apparecchi da intrattenimento con controllo da remoto. Nell’ambito del bingo, in ragione della completa interruzione di ogni attività e del significativo numero di adempimenti organizzativi e tecnici comunque imposti, è necessario reintrodurre la previsione del pagamento del prezzo delle cartelle da parte dei concessionari in un momento posticipato – non inferiore a 90 giorni – rispetto a quello, attualmente previsto, coincidente con il ritiro delle cartelle stesse per la successiva vendita al pubblico., Tale misura (equivalente a quella già introdotta in passato, da ultimo nel 2009, per gli stati di crisi dello specifico comparto) consentirebbe di superare la fase emergenziale e le criticità di gestione finanziaria, attese le chiare esigenze delle sale alla luce dell’elevato numero di dipendenti per i quali si dovrà garantire il rientro in operatività con ordinaria corresponsione dei salari”, conclude. cdn/AGIMEG