Ancora pugno duro dell’AGCOM contro Meta, la società proprietaria di Facebook e Whatsapp. Dopo aver comminato una multa di 750.000 euro a gennaio di quest’anno per aver violato il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo sancito dal Decreto Dignità del 2018, l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha inflitto pochi giorni fa un’ulteriore multa da 103.291 euro.
Questa volta Meta è stata colpevole di aver violato l’articolo 1, comma 30, della legge 249/1997 a norma del quale “I soggetti che non provvedono, nei termini e con le modalità prescritti, alla comunicazione dei documenti, dei dati e delle notizie richiesti dall’Autorità sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire un milione a lire duecento milioni irrogata dalla stessa Autorità ”, si legge nella delibera dell’AGCOM.
“La società , infatti, ha risposto alla richiesta di informazioni ampiamente oltre il termine imposto alla stessa con nota del prot. n. 387353 del 7 ottobre 2022 (ossia 85 giorni dopo il termine ultimo consentito dall’Autorità ) senza aver peraltro motivato in alcun modo tale ritardo. Con specifico riferimento poi alle informazioni trasmesse, come già precisato, le stesse risultano incomplete in quanto non è stato possibile identificare i soggetti utenti della piattaforma Facebook, titolari del contratto di sponsorizzazione afferente alle sponsorizzazioni già sanzionate in quanto in violazione dell’articolo 9 del decreto dignità ”.
“Tale condotta è tanto più grave in quanto non ha precluso la possibilità di procedere nei confronti degli autori dell’illecito accertato con la delibera n. 422/22/CONS nella loro qualifica di committenti della pubblicità diffusa presso Facebook”, ha precisato l’AGCOM. lb/AGIMEG