Il Consiglio di Stato ha sospeso una sentenza del Tar che confermava una multa per 388.453 euro elevata dall’AGCOM a un operatore di gioco e scommesse online, accusato di aver violato il divieto di pubblicità al gioco introdotto dal decreto Dignità. Secondo il Tar, dall’esame dal rapporto tra l’operatore e la società Top Ads, emergeva chiaramente una finalità pubblicitaria tramite il content creator Spike per quanto riguarda i contratti con due Skin.
Il Consiglio di Stato ha accolto la domanda cautelare limitatamente alla fissazione della discussione di merito dell’appello alla pubblica udienza del 3 aprile 2025.
L’operatore ha impugnato, infatti, la sentenza in forma semplificata con la quale il Tar Lazio ha respinto il ricorso proposto avverso la delibera n. 121/24/CONS con la quale AGCom le irrogava la sanzione di importo pari a 388.453,92 euro per la violazione dell’art. dell’art. 9 del D.L. n. 87/2018.
La decisione del Consiglio di Stato è arrivata perchè “ad un primo sommario esame, la complessità delle questioni controverse necessitano di un approfondimento incompatibile con la sommarietà propria della cognizione cautelare ed il cui esito non appare univoco. Ritenuto che, valutate le contrapposte esigenze, per quelle prospettate da parte appellante, che potrebbe chiedere frattanto la rateizzazione, appare misura comunque idonea la sollecita fissazione dell’udienza di merito”, si legge nella sentenza.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha quindi accolto la domanda cautelare limitatamente alla fissazione della discussione di merito dell’appello alla pubblica udienza del 3 aprile 2025. cdn/AGIMEG