Come purtroppo capita spesso con gli interventi proibizionistici, anche il divieto di pubblicità sul gioco si sta ripiegando su se stesso lasciando spazio all’illegalità. Se per gli operatori che lavorano in Italia con regolare concessione statale il Decreto Dignità del luglio scorso ha proibito qualsiasi forma di pubblicità diretta o indiretta (salvaguardando solo i contratti in essere ma al massimo per un anno), lo stesso non si può dire per chi promuove gioco al di fuori di quanto previsto dalla Legge. Un caso emblematico è quello che si sta verificando nella zona di viale Serra a Milano. Come è possibile vedere dalla foto, in bella vista su una palazzina adiacente al viale, c’è la pubblicità del Casino di Lugano con in evidenza lo slogan: “per vincere di più”. Il Casinò di Lugano non ha alcuna concessione italiana, non paga tasse in Italia ma a differenza degli operatori autorizzati del nostro paese fa pubblicità senza alcuna difficoltà. Insomma una promozione che viola tutte le normative a riguardo ma sulla quale nessuno interviene (tra l’altro il messaggio del Casinò di Lugano potrebbe anche violare l’articolo 28-ter del regolamento IAP, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria). Viceversa l’AGCOM, l’Autorità Garante delle Comunicazioni, è già intervenuta su operatori autorizzati per chiedere spiegazioni su spot andati in onda in tv ma assolutamente regolari rispetto alla norma. Come previsto da molti, il divieto di pubblicità non permetterà più all’utente di distinguere tra operatori legali ed illegali, regalando spazi e risorse economiche a chi offre gioco in modo pericoloso e illegittimo. es/AGIMEG