Distanziometro, Tar Emilia-Romagna conferma chiusura di una sala giochi a Fidenza: “Non rispetta la distanza minima da luoghi sensibili”

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia-Romagna, sezione staccata di Parma, ha respinto il ricorso presentato da una società operante nel settore del gioco d’azzardo contro un’ordinanza del Comune di Fidenza, datata 17 luglio 2023, che disponeva la chiusura definitiva di una sala giochi. La sentenza ha confermato la piena legittimità dell’atto amministrativo, inquadrandolo nell’ambito delle normative regionali e comunali volte a contrastare la dipendenza dal gioco.

Il contenzioso trae origine dalla normativa regionale dell’Emilia-Romagna, che impone limiti di distanza tra sale giochi e “luoghi sensibili” (come scuole, luoghi di culto e strutture sanitarie), e dalla successiva mappatura effettuata dal Comune di Fidenza nel 2017. La sala in questione, risultata non conforme a tali requisiti, era già stata oggetto di un provvedimento nel 2018, confermato sia dal TAR di Bologna nel 2022 sia dal Consiglio di Stato nel febbraio 2025. L’ordinanza di chiusura del 2023 è stata quindi ritenuta un atto consequenziale e vincolato, in linea con le disposizioni vigenti.

La società ricorrente aveva contestato il provvedimento su più fronti, lamentando, tra l’altro, un’illegittimità derivata dagli atti presupposti, una violazione delle norme sulla delocalizzazione e una carenza di contraddittorio procedimentale. Il TAR ha però respinto tutte le censure: gli atti presupposti sono stati giudicati legittimi con sentenze passate in giudicato; la possibilità di delocalizzazione, prevista da una deliberazione regionale del 2019, non si applicava al caso specifico, poiché la sala non era mai stata trasferita in una zona conforme; infine, la natura vincolata dell’ordinanza ha escluso la necessità di una comunicazione preventiva. ac/AGIMEG