Distanziometro, Consiglio di Stato nega l’effetto espulsivo del regolamento giochi di Castelfranco Emilia: “E’ possibile delocalizzare le attività di gioco nel territorio comunale”

Il Consiglio di Stato ha recentemente emesso una sentenza relativa al caso di una sala scommesse nel comune di Castelfranco Emilia, coinvolta in un procedimento di delocalizzazione a seguito delle norme regionali sul contrasto alla ludopatia.

La vicenda trae origine dal provvedimento del 2021, emesso dall’Unione dei Comuni del Sorbara, che imponeva la cessazione dell’attività, in quanto situata a meno di 500 metri da un luogo sensibile, come previsto dalla legge regionale n. 5/2013. La società concessionaria aveva impugnato la decisione, sostenendo l’assenza di soluzioni praticabili per una delocalizzazione.

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) aveva respinto il ricorso iniziale, affermando la legittimità dell’azione amministrativa. In appello, il Consiglio di Stato aveva disposto una perizia tecnica per valutare l’effettiva possibilità di spostare l’attività in zone idonee.

Il consulente tecnico d’ufficio ha concluso che nel territorio comunale esistono aree compatibili per la delocalizzazione, incluse zone urbanizzate e fabbricati già destinati ad attività commerciali. È emerso, inoltre, che il comune offre un adeguato bacino d’utenza e che il territorio è ben servito da infrastrutture e parcheggi, rendendo l’operazione fattibile sia dal punto di vista urbanistico che economico.

Per questi motivi il Consiglio di Stato ha deciso di respingere il ricorso della sala scommesse e confermare i provvedimenti impugnati. ac/AGIMEG