“E’ certamente un dato positivo, gli operatori almeno potranno continuare a lavorare fino alla sentenza di merito. Questo non vuol dire che sia stato riconosciuto un vizio, ma certamente le nostre censure non sono state giudicate pretestuose”. L’avv. Michele Busetti è soddisfatto dell’ordinanza con cui il Consiglio di Stato ha deciso di confermare la sospensiva della sentenza sul distanziometro di Bolzano. I giudici di Palazzo Spada lo scorso marzo, dopo aver disposto una consulenza tecnica d’ufficio, avevano legittimato il distanziometro; le sale hanno adesso chiesto la revocazione delle sentenze, sostenendo che alcune censure originarie non siano state esaminate a fondo. “I nostri rilievi hanno retto al pieno contraddittorio con le controparti” spiega Busetti a Agimeg, “nel giudizio ad esempio è intervenuto anche il Codacons”. E poi sottolinea che “al momento la Provincia non si è costituita in giudizio, solo il Comune di Bolzano ha difeso strenuamente la propria posizione. La Provincia forse si costituirà in seguito, ma in questa sede ha preferito una posizione più defilata”. L’effetto pratico della sospensiva è che “le sale potranno continuare a lavorare e, di conseguenza, per il momento sono stati salvati almeno un centinaio di posti di lavoro. Con il distanziometro poi, la Provincia rinuncia a 15-16 milioni l’anno di gettito, ovvero la quota di prelievo riscossa sul territorio e che poi il Governo centrale restituisce all’Ente locale. Con questo non voglio dire che si debba scegliere tra salute e lavoro. Anzi, al contrario, le sale hanno sempre chiesto una soluzione che consenta di salvaguardare tutte le esigenze”. E sull’udienza di merito: “l’ordinanza annuncia solo che dovrà essere fissata entro la fine dell’anno, probabilmente verrà calendarizzata tra novembre e dicembre. La sentenza di conseguenza dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2020”. gr/AGIMEG