Nonostante la mancanza di una normativa a livello nazionale che regolamenti il gioco di Stato e nonostante le intese sancite dalla Conferenza Stato Regioni del 2017, in attesa delle ultime e non mantenute promesse del decreto Dignità che prevedeva un arco temporale di sei mesi per mettere definitivo ordine alla giungla di regolamenti, della quale assistiamo con incredulità al legiferare in ordine sparso e scomposto da parte di alcune regioni in materia di contrasto alle ludopatie attraverso provvedimenti capestro il cui unico effetto è quello di provocare ricadute nefaste sull’economia della terza industria italiana per fatturato. Oggi – si legge in una nota dell’Associazione Sapar – il consiglio regionale della Campania, regione che in prima battuta aveva visto bocciarsi dal governo nazionale la quota di riparto del fondo per il gioco d’azzardo patologico, ha approvato una mozione a firma dei consiglieri Ciaramella e Daniele che impegna il Consiglio ad approvare la legge regionale di contrasto al Gioco d’Azzardo e la Giunta ad attivare l’osservatorio dedicato già previsto dall’attuale norma. Tra le misure previste l’introduzione del distanziometro dai luoghi sensibili e la rimodulazione degli orari di apertura delle sale giochi. Provvedimenti che, come appare sempre più evidente e come dimostrato da indagini e studi scientifici, non hanno alcun effetto di deterrenza sulle ludopatie semmai accentuate dalla progressiva espulsione del gioco legale in favore di quello in mano alla criminalità organizzata. Appare del tutto evidente – conclude l’Associazione Sapar – che la Regione Campania o i suoi amministratori non abbiano compiutezza dello sviluppo tecnologico del gioco online in grado di superare qualsiasi limite o divieto di sorta il cui unico effetto è quello di generare disoccupazione e riduzione del gettito erariale. Ancora una volta l’auspicio di Sapar è che prevalga il buon senso e che si possa instaurare con le istituzioni un dialogo costruttivo, finalizzato a superare le criticità presenti, a tutela delle attività imprenditoriali e dei numerosi posti di lavoro. cdn/AGIMEG