Tar Calabria: Assurdo cancellare dal registro Ries chi non paga 150 euro di iscrizione

E’ sproporzionato cancellare dal registro Ries l’operatore che non ha versato la quota annua di iscrizione di 150 euro, senza dargli la possibilità di regolarizzazione il pagamento. Lo afferma il Tar Calabria nella sentenza in cui accoglie il ricorso di una società di gestione. Il regolamento che disciplina il Ries “risulta disapplicabile per palese violazione del principio di di proporzionalità nella parte in cui fa conseguire la cancellazione per mancato versamento di appena 150 euro a fronte di attività abilitate per centinaia di migliaia di euro, senza disciplinare puntualmente la facoltà di regolarizzazione”. La Prima Sezione riconosce anche che “la ricorrente, avvedutasi del provvedimento di cancellazione, ha nello stesso giorno e, dunque, nel corso dell’anno di durata dell’iscrizione, provveduto al pagamento “in ravvedimento”, senza che anteriormente fosse derivato danno a pubblica amministrazione o terzi”. Inoltre, sottolinea anche che il Registro degli operatori di gioco – introdotto con l’ultimo Decreto Fiscale e che a breve sostituirà il Ries – prevede proprio la possibilità di regolarizzare il pagamento: la nuova norma “istituisce il diverso Registro unico degli operatori del gioco pubblico disciplinando essa stessa, norma primaria, diversamente dalla disposizione abrogata, la possibile regolarizzazione dell’omesso versamento della somma di iscrizione”. gr/AGIMEG