Distanze, scontro di perizie su Domodossola. Agenzia Entrate: libero il 24% del territorio. Operatori: restano in vita solo 3 sale

Sale da gioco e Comuni si scontrano nuovamente a suon di perizie per verificare se il distanziometro abbia come reale effetto quello di espellere il gioco dalle città. L’occasione è il ricorso contro il distanziometro di Domodossola (Verbano-Cusio-Ossola) che si discuterà domani di fronte alla Quinta Sezione del Consiglio di Stato. Secondo quanto apprende Agimeg, l’Agenzia delle Entrate – che a giugno era stata incaricata dal Collegio – ha stabilito che il 24% del territorio comunale non viene colpito dal distanziometro, in sostanza quindi si potrebbe ancora istallare le slot su circa un quarto della superficie del Comune. Ma è la stessa Agenzia delle Entrate a sottolineare che servano ulteriori approfondimenti per verificare la natura degli edifici non colpiti dal distanziometro, in altre parole non è detto che i fabbricati “superstiti” si prestino a ospitare sale da gioco e esercizi commerciali. Proprio per sciogliere questo dubbio, le sale da gioco hanno depositato una controperizia, arrivando alla conclusione che solo lo 0,6% del territorio è idoneo a accogliere le slot. E ulteriore prova è il numero di esercizi che hanno chiuso i battenti o hanno rinunciato alle slot, una volta entrato in vigore il distanziometro: prima erano 53, adesso ne sono rimasti 6. Di questi, però, 3 saranno costretti a chiudere entro il 2021, data in cui anche loro saranno tenuti a rispettare le distanze. gr/AGIMEG