Consiglio di Stato su distanziometro: espulsione del gioco da un Comune giustificata da superiori interessi sociali

L’espulsione del gioco da un Comune è giustificata da superiori interessi sociali. Con questa motivazione il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha respinto il ricorso di una sala giochi contro il distanziometro del Comune di Castelnovo ne’ Monti (RE), in quanto a meno di 500 metri da un istituto tecnico professionale, che di fatto non consente alla ricorrente di trovare un luogo dove poter esercitare l’attività di gioco. “L’ipotizzata inesistenza di spazi praticabili per una diversa localizzazione della sala giochi di cui è stata ingiunta la chiusura perché a meno di 500 metri di distanza da luoghi sensibili non può condurre al paradosso della negazione del precetto di legge”. Per i giudici, in altre parole, l’effetto espulsivo del gioco dal Comune in questione è tollerato da superiori interessi di carattere “schiettamente sociale”. lp/AGIMEG