Consiglio di Stato difende le fasce orarie di Monza: “Limitano l’apertura di tutte le sale, e non ne pregiudicano interamente gli interessi economici”

Gli interessi economici delle sale da gioco, “economici e non del tutto” calpestati, “sono pienamente ristorabili e, pertanto, recessivi rispetto agli interessi generali tutelati” con le fasce orarie. E’ una delle motivazioni con cui il Consiglio di Stato, in un’ordinanza cautelare, respinge la richiesta di una sala da gioco di sospendere le fasce orarie adottate dal Sindaco del Comune di Monza. La Quinta Sezione – riferendosi all’ipotetico rischio che provocherebbero le fasce orarie – sottolinea anche che si tratta di “misure generali che non ledono unicamente l’esercizio commerciale dell’appellante (né quindi ne pregiudicano in concreto l’immagine), ma limitano, circoscrivendone gli orari di apertura, l’attività dei gestori di tutte le sale gioco ubicate sul territorio comunale”. E ancora – sul fumus boni iuris – aggiunge che il Sindaco non ha invaso le competenze di altre Amministrazioni, “il potere sindacale di disciplinare gli orari di apertura delle sale giochi e delle sale scommesse e gli orari di funzionamento degli apparecchi con vincita di danaro trova il proprio fondamento normativo nell’art. 50, comma 7, del D.lgs. n. 267 del 2000”, ovvero nel Testo Unico sugli Enti Locali. Il provvedimento, inoltre, “pare, pur ad una sommaria delibazione propria della presente fase, idoneo, necessario ed adeguato alla finalità perseguita, che è quella di prevenire e ridurre la c.d. ludopatia (…) così realizzando, nel rispetto del principio di proporzionalità, un equilibrato contemperamento degli interessi economici privati con quelli generali” della tutela della salute. Le fasce orarie, infatti, consentono “di incidere efficacemente sulla disponibilità dell’offerta di gioco e di arginare così la diffusione delle patologie e delle dipendenze ad esso connesse che, dall’istruttoria svolta dal Comune, risulterebbero negli ultimi anni in costante aumento tra la popolazione locale”. rg/AGIMEG