CGE, la difesa di Stanley: troppa discrezionalità ai Monopoli per rischio decadenza concessione, provocando indeterminatezza condizioni gara Lotto

dal nostro inviato a Lussemburgo – Le condizioni della decadenza della concessione non erano chiare fin dall’inizio e lasciavano ampi spazi di discrezionalità ai Monopoli di Stato. E’ quanto ha sostenuto la difesa della Stanley nel corso dell’udienza di fronte alla CGE sulla concessione del Lotto. “La gara è stata indetta in un momento in cui il contenzioso tra Stanley e lo Stato italiano – sulle concessioni delle scommesse – era in corso da due decenni e aveva portato la Corte di Giustizia a emettere una serie di sentenze” ha spiegato l’avvocato Jacchia. E l’avv. Agnello ha aggiunto che la decadenza poteva scattare “ogni qual volta l’amministrazione – di fronte a un’ipotesi di reato – ritenesse che la fiducia nel concessionario fosse venuta meno. Si tratta di una formulazione eccessivamente vaga che può far scattare la decadenza anche di fronte a un semplice rinvio a giudizio”. In sostanza, il bookmaker rileva che nonostante le pronunce della CGE, nei confronti dei dirigenti del bookmaker sono stati avviati diversi procedimenti penali. Questi procedimenti potrebbero portare in qualunque momento alla decadenza della concessione, lasciando ampi poteri discrezionali ai Monopoli: tutto questo si traduceva in un’indeterminatezza delle condizioni di gara. Le perdite però sarebbero state ingenti: sarebbero andate dall’incameramento della fideiussione (75 milioni) alla perdita dell’offerta economica (700 milioni la base d’asta). gr/AGIMEG