Avv. Busetti a Agimeg: Distanziometro Bolzano non è mai stato trasmesso alla Commissione Europea, e adesso va disapplicato. E lo stesso vale per tutti i distanziometri

“In questo momento bisogna essere prudenti, discuteremo nuovamente la richiesta di sospensiva il 13 giugno di fronte all’intero Collegio – e non al solo Presidente della Sezione – e in pieno contraddittorio con i legali della Provincia di Bolzano e dei vari Comuni. Ma devo anche sottolineare che il Presidente si è spinto molto nell’evidenziare che quelle lacune non paiono pretestuose e sono degne di essere riesaminate. In sostanza ci sono degli aspetti che sono stati tralasciati e che forse meritano maggiore attenzione”. E’ il commento a caldo dell’avv. Michele Busetti, il legale delle sale che oggi hanno ottenuto i decreti con cui il Presidente della Sesta Sezione del Consiglio di Stato ha sospeso le sentenze sul distanziometro di Bolzano. Le sale nei ricorsi per revocazione hanno sostenuto che il Collegio abbia travisato il senso di effetto espulsivo: “E’ vero che vi sono delle aree in cui le sale possono trasferirsi. Ma in realtà in alcuni Comuni stiamo parlando di un pezzetto di marciapiede dove aprire un bar. E questo a nostro avviso è un effetto espulsivo”. Ma poi c’è il contrasto tra la legge provinciale e l’ordinamento comunitario: ” Le norme che vanno a incidere sulla distribuzione dei servizi devono essere comunicate alla Comunità Europea, di modo che sia l’UE sia gli altri Stati Membri possano verificare se siano o meno coerenti con i principi del libero mercato e della concorrenza. La conseguenza della mancata comunicazione comporta la non vigenza della normativa, in sostanza fin ché queste norme non vengono “bollinate” dall’UE non possono essere considerate vigenti”. Se il Collegio accogliesse questa tesi, la pronuncia potrebbe avere effetti dirompenti: “La pronuncia avrà effetti solo per Bolzano” spiega Busetti, “ma i vari Tar potrebbero essere invasi da migliaia di ricorsi, qualora le altre Regioni e gli altri Comuni non abbiano trasmesso le proprie normative alla Commissione UE”. Busetti infime precisa l’intento dei ricorsi: “Nessuno dei ricorrenti è un avido imprenditore che intende vivere sulle debolezze dei giocatori, ma vogliono trovare un punto di equilibrio che consenta di preservare investimenti e posti di lavoro”. gr/AGIMEG