I gestori di sale gioco e di locali nei quali siano presenti macchine da gioco sembrano avere poca consapevolezza dei problemi legati al gioco d’azzardo e del loro ruolo nel supportare i giocatori rispetto a modalità di gioco meno rischiose o nel prevenire comportamenti rischiosi in soggetti con tendenze problematiche. Lo afferma il Dipartimento per le Politiche Antidroga, citando una revisione della letteratura, italiana e internazionale, effettuata da un team di ricerca italiano, completata dall’analisi dei fattori soggettivi e delle componenti sociali, e delle relative rappresentazioni, che interagiscono nell’evoluzione del fenomeno del GAP presso la popolazione. Dall’analisi dei dati raccolti, emerge che la maggior parte degli studi si concentra sui lavoratori del settore del gioco d’azzardo e sui rischi da essi corsi, ma in pochi casi la ricerca focalizza la propria attenzione sulle strategie messe in atto per individuare e fronteggiare modalità di gioco d’azzardo patologico tra i clienti dei locali. Inoltre, nella letteratura internazionale, sono emersi pochi studi sugli esercizi non esclusivamente dedicati al gioco d’azzardo, all’interno dei quali opera personale generalmente non specializzato, mentre negli studi realizzati a livello nazionale si osserva una maggiore focalizzazione su queste tipologie di locali. In conclusione, dunque, gli autori della revisione, sottolineano la necessità, emersa dall’analisi di quanto raccolto, di intraprendere azioni sulla formazione degli operatori e sulla regolamentazione del gioco. lp/AGIMEG