“Credo si tratti di una buona iniziativa, anche se arrivata in ritardo. Il nostro regolatore si sta finalmente adattando alle realtà mutevoli del settore dei giochi. Queste nuove leggi semplificano i processi per gli operatori e i fornitori con base a Malta, e si soffermano sull’aspetto delle “Key Persons” e la loro responsabilità legale. Questo era un elemento carente in passato e quella era una debolezza che doveva essere affrontata”. Esordisce così ad Agimeg il giornalista Manuel Delia, (blogger indipendente di Malta su manueldelia.com, esperto di politica ed economia maltese), commentando l’introduzione della nuova normativa sul gioco di Malta volta ad abrogare tutta la legislazione esistente e a ristrutturare la regolamentazione di tutto il sistema gioco.
Ma queste azioni intraprese dall’Autorità siano state influenzate e determinate dai recenti fatti di cronaca, ad esempio l’operazione della polizia di Stato denominata ‘Game Over’, che hanno visto Malta finire nel mirino della criminalità organizzata? “Questa notizia potrebbe aver spinto l’MGA a voler passare all’azione. Tuttavia, sarebbe ingiusto dire che questo non sarebbe successo se non fossero emerse tali operazioni della polizia. Sono a conoscenza del fatto che che la MGA ha discusso con l’industria di questi cambiamenti per oltre 2 anni. Sono molto critico nei confronti della MGA per questo ritardo. Il settore ha cambiato le responsabilità ministeriali e questo ha rallentato le cose in modo inaccettabile. Gli sviluppi in Italia hanno scosso la situazione e incentivato la MGA a voler finalizzare i suoi piani”. “Non credo che la cooperazione con le autorità di altri Paesi possa peggiorare a causa di questi cambiamenti. Spero piuttosto in una maggiore chiarezza sull’interpretazione delle norme fiscali per i diversi operatori. Compresi, si spera, gli operatori che si rivolgono al mercato italiano utilizzando una persona giuridica maltese. La verità è che gli operatori fidati e rispettabili sono disposti e vorranno ottenere licenze in altre giurisdizioni dell’UE per operare in un quadro che dia certezza legale e serenità, piuttosto che rimanere in un limbo legale”. Pensa che le nuove disposizioni siano l’arma giusta per poter contrastare definitivamente le infiltrazioni della criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro? “Non da sole. La MGA è un regolatore, non ha il potere di indagare sul riciclaggio di denaro e sul crimine finanziario. Né ha il potere di perseguire in questi casi. Queste debolezze permangono a Malta e tali miglioramenti specifici fanno ben poco per sistemare il quadro generale. L’agenzia antiriciclaggio, la FIAU, è coinvolta in uno scandalo che include azioni inefficaci contro il presunto riciclaggio di denaro al fine di proteggere le persone di influenza. Sicuramente lo negheranno, come fanno da tempo. Hanno licenziato dipendenti in situazioni inspiegabili. Il loro amministratore delegato si dimise solo per essere sostituito dal suo vice che modificò le decisioni dei suoi predecessori. Un informatore che ha lavorato lì è stato privato della protezione legale e minacciato di prigione nel caso in cui avesse voluto parlare di ciò che aveva appreso. La persecuzione è invece nelle mani della polizia. In primo luogo in materia di criminalità finanziaria. Impiega un singolo contabile qualificato che dovrebbe superare in astuzia gli schemi creativi di riciclaggio di denaro del crimine organizzato. Sono stati cambiati cinque commissari di polizia in altrettanti anni. Questo tipo di turnover non aiuta. Né la palese ingerenza politica nella gestione della polizia o il reclutamento degli agenti con precedenti penali. Questi sono i principali ostacoli che vanno superati nella lotta efficace contro la criminalità internazionale, rimango estremamente preoccupato per il fatto che Malta sia scarsamente equipaggiata per respingere le mafie”. cdn/AGIMEG