Prosegue nell’Aula della Camera l’esame sulla delega fiscale. Il testo sarà licenziato definitivamente oggi.
L’Aula ha approvato l’articolo riguardante il riordino del settore dei giochi.
L’articolo 15, contenente i principi e i criteri direttivi in materia di giochi, conferma innanzitutto il modello organizzativo del sistema dei giochi basato sul regime concessorio e autorizzatorio. Reca inoltre i princìpi e criteri direttivi per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici, con specifico riguardo, tra l’altro, alla tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili e alla prevenzione dei fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo, alla dislocazione territoriale degli esercizi, ai requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti concessionari e dei loro partner commerciali, alla crisi del rapporto concessorio, alla riserva statale nella organizzazione ed esercizio dei giochi, al prelievo erariale, alla partecipazione degli enti locali al procedimento di autorizzazione e di pianificazione, alle regole di rilascio delle licenze, alla disciplina dei controlli e dell’accertamento dei tributi, alla qualificazione e alla responsabilità degli organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento. Nel corso dell’esame presso la Camera dei deputati sono stati introdotti due principi di delega: il primo volto a prevedere l’impiego di forme di comunicazione del gioco legale coerenti con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili; il secondo contenente la previsione dell’accesso, da parte dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività di prevenzione e cura della patologia da gioco d’azzardo, ai dati concernenti la diffusione territoriale, la raccolta, la spesa e la tassazione dei giochi autorizzati di qualsiasi tipologia e classificazione.
In Aula Laura Cavandoli (LEGA) ha affermato: “C’è la parte relativa ai giochi pubblici, agli adempimenti tributari, al procedimento di accertamento e riscossione, su cui mi soffermerò, e al contenzioso tributario oltre che al sistema sanzionatorio. Il tutto è incentrato sui principi della semplificazione, della graduale riduzione delle imposte e del riequilibrio del rapporto fra fisco e cittadino, in un’ottica, ci tengo a sottolinearlo, anti-evasione, volendo anche aumentare l’emersione di un gettito che sfugge. Bisogna rendere quindi conveniente e semplice per il cittadino pagare le tasse”.
“Dobbiamo cambiare volto al sistema tributario, è questo che vogliamo fare, ma senza abbassare la guardia nella lotta all’evasione”. Lo ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo nel suo intervento in Aula alla Camera sulla delega fiscale. “Il concordato preventivo biennale non è un regalo agli evasori, tutt’altro: abbiamo l’intelligenza artificiale, l’interoperablità delle banche dati e l’analisi preventiva che poniamo alla base della lotta all’evasione. Anche sulle imprese di maggiori dimensioni, la cooperative compliance non è un regalo è mettere le imprese in condizione di avere un rapporto più collaborativo”, ha detto. La delega fiscale è un testo che “pensiamo possa rappresentare una svolta nel nostro sistema tributario”, ha aggiunto sottolineando il “fondamentale contributo” dato da tutti per migliorare il testo presentato dal governo. “Abbiamo lavorato su tutte le tipologie di imposte, senza abbandonare il concetto di progressività: però dobbiamo tutti essere ben consapevoli che il nostro sistema tributario è assolutamente penalizzante per il contribuente: le famose 4 aliquote rendono la vita difficile ai contribuenti e noi vogliamo addolcirle la curva delle aliquote, incominciando da 3 per arrivare gradualmente alla flat tax ma senza abbandonare la logica della progressività”, ha detto Leo. cdn/AGIMEG