La Camera, con 408 voti favorevoli e 49 contrari, ha votato la questione di fiducia, posta dal Governo, sull’approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo unico del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato. E’ seguita la trattazione degli ordini del giorno.
Oggi in Aula l’esame finale del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali.
“Io vorrei, però, provare a fare un ragionamento, affidandomi ai numeri, perché, ancora poc’anzi, ma molto nel dibattito di ieri, c’è stata una forte critica rispetto alla scelta del green pass. Intanto, credo che vada sottolineato un aspetto; questa è una scelta su cui l’Italia certamente è arrivata per prima, ma è stata seguita, poi, da altre grandi Nazioni assimilabili all’Italia, in particolare, dalla Francia; quindi, da questo punto di vista, non è stata una scelta dettata da particolari negatività italiane, ma una scelta coraggiosa, da un lato, e, soprattutto, una scelta giusta. Vorrei, come dicevo, affidarmi ai numeri; oggi è uscita sul Corriere della Sera, quindi, non su un sito di “bufale”, l’anticipazione di una ricerca – che, oggi, sarà ovviamente sottoposta, ciò vale anche per le riviste scientifiche, a quella che, in termini tecnici, è chiamata la peer review, quindi, ovviamente soggetta a possibili critiche da parte di colleghi – curata da un economista, professore associato del CNRS francese, e da un matematico di una delle università parigine. Che cosa ci dice questo studio, proprio sul green pass? L’esatto contrario di quello che si è sentito risuonare molte volte in quest’Aula, in questi giorni e in passato, e cioè che il green pass è servito; è servito, intanto, in termini di risparmio di vite umane, il calcolo che è stato fatto è che l’introduzione del green pass abbia sostanzialmente salvato quasi 4.000 vite in Francia, 1.133 in Germania e 1.331 in Italia, e che, da questo punto di vista, anche in termini economici questa scelta abbia portato un beneficio in Francia di circa 6 miliardi di euro, di 1,4 in Germania e di 2,1 in Italia; ciò è l’esatto contrario di quello che si è sostenuto, ossia che sia una scelta sbagliata, una scelta antieconomica, che opprime l’economia. Non solo, è ormai chiaro che l’entrata in vigore del green pass ha prodotto e ha consentito di risparmiare circa 32.000 ricoveri in terapia intensiva in Francia, 5.200 in Germania e 8.735 in Italia, cioè il 15,5 per cento del totale. Quindi, da questo punto di vista, questa scelta è giusta, lo dicono questi numeri, lo dice il buonsenso ed è collegata anche al tema dei vaccini, perché in qualche modo le due cose si tengono insieme; la critica dei cosiddetti no green pass, in realtà, nasconde una critica più difficile da trasmettere, più criticabile ancora e, in alcuni casi, non dicibile, dei no -vax. Da questo punto di vista, ciò va detto con chiarezza, questo lo dicono gli studiosi francesi; cito: “I nostri modelli dicono che senza green pass si sarebbe vaccinato il 13 per cento in meno di francesi, il 6,2 per cento in meno di tedeschi e il 9,7 per cento in meno di italiani”. In estrema sintesi, questo vuol dire che il green pass – pur con tutti i difetti, tutti i limiti, con le necessarie correzioni, anche di alcune contraddizioni, penso alla questione delle isole che merita sicuramente un approfondimento, soprattutto nel passaggio al green pass rinforzato – è uno strumento che ha aiutato e ha aiutato nella direzione fondamentale, quella di indurre a vaccinarsi. Sta diminuendo il numero di persone non vaccinate, sta diminuendo in alcune categorie e in alcune fasce di età più critiche. Questo era l’obiettivo, perché, alla fine, possiamo discutere quanto vogliamo, possiamo accapigliarci, possiamo avere opinioni differenti, ma la scienza, non la politica, ci dice che, in questo momento, abbiamo un’unica grande arma per combattere il virus, per ridurre la sua pericolosità in termini di vite umane, di ricoveri in ospedale, e si chiama vaccino”. E’ quanto ha detto in Aula Federico Fornaro (LEU).
“Vorrei iniziare il mio intervento a favore dell’approvazione del disegno di legge di conversione che introduce il super green pass con due dati di fatto. Il primo, quello già citato dal collega Fornaro, è il risultato di uno studio europeo anticipato proprio oggi dal Corriere della Sera ed elaborato da due studiosi molto autorevoli dell’Università di Oxford e dell’Università di Paris-Dauphine, secondo il quale, in seguito all’introduzione del green pass semplice, dal 1° luglio scorso ad oggi, l’Italia ha avuto 1.300 vittime di COVID in meno ed ha avuto anche un risparmio, in termini di PIL, PIL non perduto, di 2,1 miliardi di euro. Lo studio stima anche che – lo sottolineo e bene ha fatto anche il collega Fornaro a dirlo – dall’entrata in vigore della regola alla fine del 2021, in Italia si siano risparmiati ben 8.735 ricoveri in terapia intensiva. Il secondo riferimento è quello ai dati degli ultimi giorni relativi alla pandemia: dati che ci mostrano un rallentamento nella crescita dei contagi e una probabile inversione di tendenza, nonostante, purtroppo, l’alto numero di decessi di oggi. Ebbene, a questo risultato hanno contribuito sicuramente le norme introdotte da questo decreto e l’uso più intensivo del green pass, insieme all’impatto del crescente numero delle vaccinazioni indotte dalla sua introduzione”, ha aggiunto Emilio Carelli (CI). “L’estensione dell’uso del green pass e del super green pass ha portato sicuramente a risultati positivi dal punto di vista dei numeri della pandemia. Importanti anche le norme che riguardano i controlli affidati ai prefetti, che possono adottare un piano per effettuare i controlli del possesso delle certificazioni verdi, anche a campione, con le Forze di polizia e le Forze di polizia municipale”, ha continuato.
“Il green pass è uno strumento adottato in via eccezionale, per limitare al minimo le occasioni di contagio e per incentivare le vaccinazioni. È così, è inutile nascondersi e lo dobbiamo dire senza infingimenti: è fatto anche per incentivare le vaccinazioni. La stragrande maggioranza degli italiani non ha avuto bisogno della “spintina” e ha aderito responsabilmente alla campagna vaccinale; magari con qualche legittima esitazione, ma lo ha fatto. Per raggiungere la quota di non vaccinati si è cercata una via efficace e la si è trovata nel green pass. Il green pass ha dei limiti, lo sappiamo, ma è lo strumento migliore che abbiamo in questo momento. Non ce ne sono altri, questa è la realtà; la realtà che noi dobbiamo imparare a guardare, anche con fiducia”, ha detto Roberto Novelli (FI). “Mi auguro che presto, prestissimo il green pass vada in archivio, ma, fino ad allora, è uno strumento di difesa per la collettività e ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte”, ha concluso.
“In particolare, l’obbligo, dal 10 gennaio, del green pass rafforzato, ottenibile, quindi, solo con il vaccino, non con il tampone, per spettacoli, eventi sportivi, ristorazione, tutti i mezzi di trasporto pubblico, piscine, palestre, musei, sale da gioco, centri congressi, eccetera è apparsa ed è ancora oggi l’unica soluzione inevitabile o, meglio, l’unica soluzione straordinariamente opportuna per dare più tranquillità, certo non la certezza, a chi si assume la responsabilità personale, anche a pubblica tutela. Soprattutto, tale obbligo ci consente di tenere aperta praticamente ogni attività con un pubblico accesso. Se pensiamo a come eravamo messi quasi due anni fa o un anno fa, possiamo trovare motivi di conforto, oggi possiamo fare sport, viaggiare e andare al cinema; certo, con tante avvertenze, purché vaccinati e senza abbassare la guardia, ma oggi lo possiamo fare”, ha sottolineato Stefano Lepri (PD). cdn/AGIMEG