La partita più attesa del nuovo Decreto da 6,8 miliardi di euro, oggi atteso in Consiglio dei Ministri, come annunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è quella legata ai nuovi ristori a fondo perduto. L’ipotesi più accreditata al momento sarebbe quella di riconoscere un indennizzo in forma più ridotta per chi può ancora lavorare, seppur ad orario limitato, e un contributo più alto per chi è costretto a chiudere. Quattro le fasce individuate, come riporta il Sole24Ore: ristoro al 100% (coefficiente 1) delle somme già incassate con il Dl rilancio riservato agli esercizi e alle attività che con la chiusura alle ore 18 possono provare a contenere le perdite e comunque lavorare ( pasticcerie o gelaterie); 150% (coefficiente 1,5) per chi ha subito un danno parziale, come i ristoranti, che a pranzo sono aperti e la sera possono lavorare con il servizio di asporto; 200% (coefficiente 2) per i più danneggiati, ossia quelle attività costrette a chiudere (cinema, teatri, palestre, piscine, sale giochi, scommesse o bingo, centri termali, centri benessere e fiere); 400% (coefficiente 4) per quelle attività che erano state chiuse anche prima del nuovo Dpcm anche alla luce dell’impennata dei contagi registrata durante le vacanze (sale da ballo e discoteche). Il calcolo è stato effettuato sulla base dei volumi d’affari mensile delle imprese e attività interessate dal provvedimento. lp/AGIMEG