Decreto Ristori, Postacchini (Confcommercio): “I ristori devono essere adeguati o imprese chiuse rischiano di non riaprire più”

“E’ un po’ superato parlare del decreto Ristori dopo quello che sta succedendo in questi giorni con gli ultimi sviluppi del Dpcm”. Lo ha detto Enrico Postacchini, Presidente Confcommercio Ascom Bologna, intervenendo al ciclo di audizioni avviato dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, nel corso dei lavori sul decreto Ristori. “I ristori devono essere adeguati, altrimenti chi ha chiuso il 28 ottobre rischia di non riaprire mai più” ha detto ancora. E quindi ha suggerito di adottare “delle misure di carattere generale, sulla scorta di quanti già fatto la scorsa primavera” ma ha anche chiesto di “non prendere in considerazione i soli codici Ateco, occorre ragionare in termini di filiera, perché la crisi che attraversano i singoli esercenti, poi finiscono per ripercuotersi su tutta la catena” citando come esempi la moda e le ripercussioni che la chiusura di bar e ristoranti sta avendo sull’agroalimentare. E riferendosi alla situazione generale che sta vivendo il mercato del lavoro: “Occorre garantire l’assistenza necessaria a chi sta male, ma bisogna anche permettere alla stragrande maggioranza dei lavoratori che godono di ottima salute di continuare la propria attività. E’ necessario stabilire con precisione le misure per continuare a lavorare in sicurezza”. Postacchini ha anche parlato della lotteria degli scontrini: “servono impianti di un certo tipo, e le imprese in questa fase non sono in grado di effettuare simili investimenti. E’ necessario far slittare questi termini”. lp/AGIMEG